SPECIALE DAVID FINCHER
À bout de souffle
Nicholas Van Norton, facoltoso consulente finanziario di San Francisco, riceve in regalo dall’enigmatico fratello minore Conrad l’iscrizione presso la CSR, una fantomatica società che offre dispendiosi passatempi per ricchi uomini annoiati. Quello che inizialmente sembra essere un eccentrico regalo di compleanno, tuttavia, si trasforma ben presto in un susseguirsi di situazioni adrenaliniche e paradossali, dove la posta in gioco è la stessa vita del protagonista.
Al suo terzo lungometraggio dopo gli indiscutibili successi al botteghino di Alien 3 e Seven, David Fincher si dimostra ancora una volta in grado di offrire una trama al cardiopalmo e dai risvolti imprevedibili ed intricati. Allo stesso modo, il cineasta di Denver fa pieno sfoggio del suo acclamato talento di scandagliatore dei più reconditi e segreti meandri della psiche umana e dei suoi molteplici umori in situazioni surreali ed al limite della tolleranza. Ulteriore punto di forza di The Game – Nessuna regola è da ricercare nella manifesta carica ipnotica che tale pellicola è in grado di suscitare agli occhi ed al cuore del più ricettivo e sensibile spettatore. In bilico tra l’ansiogeno ed il paranoico, l’intero enigma trova la sua essenza ed il suo nutrimento proprio nel crescente rapporto empatico che si instaura tra Nicholas ed il pubblico, entrambi fortemente sospinti dalla brama di scoprire cosa si celi veramente dietro a quest’interminabile girandola di eventi e dal desiderio di discernere ciò che è (sembra) reale da ciò che è (sembra) mera simulazione. Il tocco registico sapiente e sofisticato dello stesso Fincher, inoltre, pone l’accento sull’impianto estetico-spettacolare, oltre che empatico, della stessa storia e diviene pura espressione artistica di un modus operandi dagli evidenti echi noir e dalle forti tinte manieristiche. Come nel caso di Seven in cui a donare la giusta inquietudine ci pensa il processo artistico-creativo con cui il killer punisce e massacra le proprie vittime, in The Game – Nessuna regola sono l’estremismo palese e l’efferatezza inconsueta con cui la sedicente organizzazione si accanisce contro il protagonista a scandire l’intero impianto estetico-narrativo della pellicola. Il tutto è condito da una fotografia che pone gli accenti sul lato crepuscolare di una San Francisco perennemente notturna ed in piena decadenza. Un confine labile, quello narrato da Fincher, se non impercettibile, tra finzione e realtà, tra ansia e paranoia, che confonde e spiazza fino all’ultimo respiro.
The Game – Nessuna regola [The Game, USA 1997] REGIA David Fincher.
CAST Michael Douglas, Sean Penn, Deborah Kara Unger, James Rebhorn, Carroll Baker.
SCENEGGIATURA John Brancato, Michael Ferris. FOTOGRAFIA Harris Savides. MUSICHE Howard Shore.
Thriller, durata 128 minuti.