Mediacritica nasce come progetto di critica cinematografica. Non una rivista di critica, come ce ne sono tante, ma un luogo di sperimentazione nel quale i partecipanti possono esprimersi nel campo giornalistico e saggistico.
Da subito ci è parso opportuno escludere tutte le forme di intervento più aleatorie e effimere del web, dalle news agli interventi cronachistici. La critica si trova dunque al centro del nostro discorso e – consapevoli che persino nel linguaggio di tutti i giorni lo “spirito critico” viene considerato una qualità essenziale per l’autonomia dell’individuo – vogliamo dunque analizzare e interpretare opere cinematografiche e mediali, festival, serie televisive.
I film, ovviamente, continueranno ad essere il campo di intervento principale, attraverso lo strumento della recensione. Ma ciò non impedisce di occuparsi al tempo stesso di tutto il panorama di testi audiovisivi e neomediali che ci circonda.
Il campo in cui intendiamo collocarci è quello della critica specializzata, con interventi precisi e pertinenti, secondo un’idea di critica libera e indipendente, fondata sulla capacità di giudizio e sull’originalità di pensiero, senza alcun condizionamento o preoccupazione se non quella della credibilità nei confronti del lettore.
Roy Menarini