Nostalgicamente Roma
È sulle note di Nel blu dipinto di bludi Modugno e la vista su piazza di Spagna che si apre To Rome with Love… a pochi mesi dall’uscita di Midnight in Paris, che celebra Parigi come una delle città più amate da Allen, il regista canta nei toni gradevoli della commedia una dichiarazione d’amore anche a Roma.
Quattro episodi che si intrecciano senza mai incontrarsi, accomunati solo dallo sfondo della Città Eterna. Hayley, turista americana innamoratasi di Michelangelo, avvocato e figlio di impresario di pompe funebri, che convoca i genitori a Roma per far conoscere le famiglie. Una coppia di sposini della provincia che viene separata per un giorno a causa di numerosi equivoci. John, famoso architetto in vacanza, che incontra Jack nel quale rivede se stesso da giovane e cerca inutilmente di dissuaderlo dall’innamorarsi di Monica, istrionica amica della sua ragazza e appena giunta in città. Infine Leopoldo, che saggia per un breve periodo la fama, che se ne va così velocemente com’è venuta.
Sempre presente il leitmotiv di Allen riproposto nelle nevrosi di Jerry, padre di Hayley, regista d’opera per il quale essere in pensione equivale alla morte. E proprio in questa nevrosi, nella gestualità e nella mimica ritroviamo i tratti caratteristici del regista che nel film traspone un’altra versione di se stesso. Non più Jerry ma solo Woody nella frase che rivolge alla moglie strizzacervelli: “Non mi psicoanalizzare Phyllis, molti hanno tentato, tutti hanno fallito.” Accanto ad Allen spicca senza dubbio la figura di Benigni, il signor “coglione qualsiasi” che si ritrova famoso per caso, senza aver fatto nulla ma solo “famoso per essere famoso”. Scopre alla fine che la vita è crudele e non dà soddisfazione né a chi è ricco e famoso né a chi è povero e sconosciuto…ma essere ricco e famoso è decisamente meglio.
Ma seppur fra battute degne dell’acume del regista e un cast di prim’ordine (Alec Baldwin e Penelope Cruz tra i tanti) il film non riesce mai veramente a prendere il volo ma rimane su un piano convenzionale, a cominciare dal vigile-narratore dell’inizio. To Rome with Love si muove tra stereotipi che danno una visione troppo turistica della realtà italiana e luoghi comuni di una concezione irrealistica della nostra odierna società. Quel che è certo è che Woody Allen non si smentisce mai e infatti, ritornando sullo schermo dopo anni alla sola regia, rappresenta la bella Roma da cartolina secondo il suo punto di vista, scevra da implicazioni politiche. Anche se l’episodio dell’uomo medio che si ritrova investito da una improvvisa e immeritata fama sembra proprio la storia di Renzo Bossi. Un caso? Sì…ma più azzeccato di così non si poteva.