4° WTFF – Working Title Film Festival, 1-5 ottobre 2019, Vicenza
Un lungo atto di dolore per immagini
Un luogo di storie, di corpi, di vite. Numeri, chiavi, voci che cuciono stracci di esistenze dolorose fuoriuscendo da un rudere abbandonato sulle coste dell’Adriatico, in cui ancora palpita il suo struggente e straziante passato.
Mattia Epifani racconta così nel documentario Et in terra Pacis (in concorso al Working Title Film Festival) proprio un luogo, il Regina Pacis, il più grande Centro di permanenza temporanea d’Italia, attivo dal 1998 al 2005 – di cui vediamo lo smantellamento –, e i suoi abitanti, carne e sangue, disperati e dispersi in terre lontane da quella che fino a poco prima chiamavano casa. Quella di Epifani è una storia che fuoriesce dai detriti, è un diario da cui emergono le “piccole” vite degli ospiti del Regina Pacis, diario che è traccia della loro permanenza. Un piede, una mano, pezzi di quei martiri sono spettri di avvenimenti cancellati da quei muri, ma che sono accaduti, e ora riportati a galla con parole – le voci fuori campo –, azioni – ricreate da attori. Sono epifanie che emergono da ogni centimetro dell’enorme “gabbia” di lacrime e dolore e che il regista rende concrete, reali.
Di tutto ciò si sente il peso anche grazie ad una musica grave che racconta la tragedia dell’umanità. Il numero al polso dei migranti, le chiavi delle celle in cui i “detenuti” alloggiano sono immagini silenziose che feriscono come lame e Epifani, che ha studiato la materia profondamente, mostra allo spettatore il passato e il presente dell’edificio, diroccato, smembrato, in frantumi, che vivrà una nuova vita (un resort di lusso). Gli elementi del documentario si uniscono alla ricostruzione teatrale e quasi onirica (la donna che dà vita alla Vergine) di ciò che ha segnato il Centro: Epifani dà un segno metafisico ad alcune scene, senza togliere senso e valore alle parole, alle scene stesse, e rende simboliche azioni e momenti.
La statua, presente all’interno di una delle stanze del Regina Pacis, è un disumano cortocircuito che rappresenta un sistema di valori specifico che si disperde perché lì c’è stato il ribaltamento di quello stesso sistema. Mentre gli operai tolgono la statua della Madonna – che alla fine non troneggia più lì dove è assente la pietà e “rimette tutto al posto giusto” –, le voci ricordano le violenze di ogni genere, i soprusi inimmaginabili perpetrati ai danni degli ospiti. Et in Terra Pacis è una denuncia, un atto di dolore, una preghiera disperata, una cronistoria dolente che riempie gli occhi dello spettatore con la spietata e poetica durezza delle immagini.
Et in terra Pacis [Italia 2018] REGIA Mattia Epifani.
CAST Alessandra Viva, Joshua Eji, Collins Chuwuana, Michele Tarantino, Issofou Fofana, Keba Seck, Issofa Kpoumie Nyamsi, Kamrul Mia, Roberto Vincenti, Marcello Petrelli.
SCENEGGIATURA Francesco Lefons, Mattia Epifani. FOTOGRAFIA Giorgio Giannoccaro. MUSICA Redi Hasa.
Documentario, durata 25 minuti.