21° Far East Film Festival, 26 aprile – 4 maggio 2019, Udine
Parti disuguali
Dopo il ritrovamento dell’unica copia in 35mm del film, a Fukuoka, A Speck in the Water è stato restaurato in Thailandia dalla Kantana Post Production, così da poter tornare, a più di quarant’anni dalla sua uscita, a essere ammirato sul grande schermo. Infatti, si tratta di una delle opere più affascinanti di Ishmael Bernal, nome di punta del cinema filippino di quegli anni. Un film corale, che rappresenta, con un notevole gusto del dettaglio, la vita umile degli abitanti di Santa Fe, dominata dai ritmi della natura.
Tra le varie figure, emergono in particolare la psicolabile Banang, l’inquieto Jamin, le sue due innamorate, Maria e Chedeng. Banang è un personaggio interessante, spesso accompagnata da musiche stranianti: a lei sono affidati molti dei momenti di rottura della quiete, di incrinamento dell’equilibrio narrativo. Come quando sbarca sull’isola un’impiegata dell’ufficio nazionale di statistica, che chiede a Banang “Chi è il capo del villaggio?” e Banang, tranquillamente, risponde “Io!”. Oppure, nella sequenza del parto di Maria, messa incinta da Jamin: è forte il contrasto tra la disperazione della madre, che ha appena dato alla luce un bambino morto, e il volto impassibile, da sfinge, di Banang.
Non è l’unico parto che vediamo nel film. Nei primi minuti, ce n’è un altro, tutto primissimi piani e dettagli del volto della madre. Al taglio del cordone ombelicale, segue la conservazione della placenta. Una pratica a cui attribuiamo le stesse origini del rituale di purificazione imposto a Maria dopo l’operazione. Attingendo allo stesso serbatoio di credenze, per aiutare le donne del villaggio a prevenire o interrompere gravidanze indesiderate, la madre di Chedeng pratica dei massaggi sulla pancia o prepara degli infusi di erbe. Chedeng, invece, studia da infermiera nella grande città. In questa dicotomia intergenerazionale si riflette il contrasto tra il folklore tradizionale e la modernità, che è uno dei temi principali del film.
Il realismo semidocumentaristico, che prevale nella prima parte del film, dalla pioggia torrenziale, al rumore del vento, alla circoncisione dei due ragazzini, si apre in seguito a squarci visionari, via via che la presentazione iniziale dei personaggi, colti nelle loro attività quotidiane, apparentemente senza conseguenze, lascia il posto agli sviluppi del racconto. Il culmine del lirismo è raggiunto nel sottofinale, in cui la splendida Chedeng, nella luce blu, si spoglia per immergersi nelle acque. La sovraimpressione delle immagini della ragazza mentre fa il bagno è, insieme alla scena notturna delle appassionate effusioni tra la stessa Chedeng e Jamin, e alla soggettiva di Jamin che fissa le cosce di una passante, il vertice erotico del film.
A Speck in the Water [Nunal sa tubig, Filippine 1976] REGIA Ishmael Bernal.
CAST Daria Ramirez, Elizabeth Oropesa, George Estregan, Ella Luansing, Rustica Carpio.
SCENEGGIATURA Jorge Arago. FOTOGRAFIA Arnold Alvaro. MUSICHE Vanishing Tribe.
Drammatico, durata 118 minuti.