SOUNDS GOOD
Il terzo incomodo
“L’amore non è bello se non è litigarello”, “Chi disprezza compra”, “Chi si somiglia si piglia”, sono tutti modi di dire stereotipati che ben si sposano affrontando il prezioso Krazy Kat. Il meglio di Krazy e Ignatz, una raccolta delle migliori tavole del genio George Herriman.
In questo numero in cui si esplora il cinema muto e il suo passaggio al sonoro, ben si inserisce il lavoro di Herriman che fin dal 1910 ha regalato ai lettori dei quotidiani del gruppo Hearst le storie del gatto Krazy e del topo Ignatz, un classico rapporto di amore/odio che ha saputo, allora e ancora oggi, far ridere intere generazioni di lettori. Alla base di tutto ci sono le schermaglie amorose schizzatamente nevrotiche dei due protagonisti, pantomime che si possono leggere alla luce della miglior tradizione letteraria e artistica in generale. A partire da Shakespeare e i suoi Benedetto e Beatrice di Molto rumore per nulla, fino ad arrivare a Tom e Jerry e i loro rapporti travagliati, l’arte è piena di storie simili. Controsensi e squilibri personali che il più delle volte nascondono un amore represso. In questo caso non è tanto il cane amante ma un mattone, sempre presente e lanciato disgraziatamente in testa al povero Krazy, ad essere il terzo incomodo animatore del rapporto tra i due. Un terzo incomodo “fisico” che rispecchia i tempi in cui uscirono le strisce di Herriman, un ostacolo alle vite dei personaggi come un evento che da lì a poco sconvolgerà la routine quotidiana. Infatti, se si vuole interpretare Krazy Kat in modo più serioso, salta subito all’occhio quel sentimento e quella voglia di ridere tipica anche del cinema slapstick che esorcizzava le paure di un mondo in perenne confusione, e che sfocerà nel dramma delle guerre. E con il cinema questa potenza aumenterà per Herriman, grazie ai numerosi cortometraggi animati sia muti che sonori derivati dai suoi lavori. Le situazioni si stagliano in paesaggi asettici ma carichi di significati, come le lande desolate dell’Arizona intervallate da ambientazioni domestiche, la battuta è fulminea e le sequenze terminano in pochi quadri. Una semplicità motivata dall’immediatezza del messaggio di fondo: siamo soli e neghiamo la voglia di farci coinvolgere, siamo in compagnia e desideriamo la solitudine. Herriman aveva dalla sua una semplicità del tratto che ancora oggi sorprende per la sua tempestività, nonostante gli anni: provate a far leggere il fumetto a un bimbo di oggi. Krazy e Ignatz sono nel nostro immaginario anche se non lo sappiamo, ci sono amici e ci ricordano che la potenza del fumetto è inarrestabile e la sua commistione con le altre arti avvalora il fatto che non sono “cose da bambini”, qui a bottega non ci stancheremo mai di dirlo.
Krazy Kat. Il meglio di Krazy e Ignatz [Krazy Kat, USA 1913-1944] TESTI E DISEGNI George Herriman.
EDITORE Adriano Salani. COLLANA Magazzini Salani.
Raccolta, 239 pagine.