SOUNDS GOOD
Le prime parole famose
In originale s’intitola Silent Movie, ovvero film muto, ma L’ultima follia di Mel Brooks non è un film muto. Anzi, è perfino nel Guinness dei primati per il film sonoro con il minor numero di parole: una. Nella gag forse più celebre del film, infatti il celebre mimo Marcel Marceau dice la prima e unica parola della sua carriera: “NO!”.
Ma lo sappiamo che dei paradossi Mel Brooks ha fatto un’arte e infatti nella sua parodia dei film muti il regista utilizza anche la musica come una gag, quando sulla didascalia di New York l’orchestra suona San Francisco per poi interrompersi e attaccare I’ll Take Manhattan. E paradossale è anche la trama del film, satira del mondo di Hollywood che tra anni Venti e anni Settanta forse non è cambiato molto: il protagonista è lo stesso Brooks che, assieme a due improbabili soci (Marty Feldman e Dom DeLuise) cerca di convincere gli studios a produrre il più grande film muto mai fatto dalla fine del muto. E per riuscirci e impedire agli studios di fallire, deve convincere anche le più grandi star dell’epoca (da Paul Newman a Burt Reynolds, da James Caan a Liza Minnelli fino ad Anne Bancroft) ad accettare un ruolo. Una raccolta di gag, come molti dei film di Brooks e come moltissimi dei lungometraggi comici del muto, in cui la costruzione visiva dell’umorismo è anche un modo per riflettere sul mondo, in questo caso meta-linguisticamente per lanciare qualche frecciata all’industria del cinema, al suo timore di rinnovarsi − anche se bisogna guardarsi alle spalle − e alla sua feroce avidità; una sorta di Cantando sotto la pioggia al contrario, in cui si immagina cosa potrebbe succedere allo star system e al cinema se il sonoro si spegnesse, se a contare fossero di nuovo solo i volti e i corpi. Non rinuncia alle sue celeberrime intemperanze vocali Mel Brooks, ma la sua ultima follia è un tripudio di circa un’ora e mezza di gag intese in senso classico, di corse, inseguimenti, scivoloni, capitomboli e torte in faccia, di precisione cronometrica nella costruzione del movimento degli attori e del montaggio, di utilizzo inventivo e buffo di codici e schemi consolidati, come a ripercorre e omaggiare l’epopea della comica finale, da Roach a Sennett, da Arbuckle ai mostri sacri Keaton e Chaplin. Una sorta di piccolo saggio sul suono e la sua assenza come veicolo di risata, un salto indietro che sembra anche anticipare le tendenze revisioniste del futuro (su tutte il The Artist di Hazanavicius).
L’ultima follia di Mel Brooks [Silent Movie, USA 1976] REGIA Mel Brooks.
CAST Mel Brooks, Marty Feldman, Dom DeLuise, Sid Caesar, Bernadette Peters, Harold Gould.
SCENEGGIATURA Mel Brooks, Ron Clark, Rudy De Luca, Barry Levinson. FOTOGRAFIA Paul Lohmann.
MUSICHE John Morris.
Comico, durata 87 minuti.