Fine dei giochi
Thanos è alla ricerca delle sei Gemme dell’infinito, ognuna delle quali è in grado di conferire il controllo illimitato di un particolare potere. Riunite, grazie al Guanto dell’infinito, rendono il possessore onnisciente e onnipotente. Obiettivo di Thanos è dimezzare l’intera popolazione dell’universo.
La Marvel celebra i 10 anni del suo cinematic universe nel modo giusto: mettendo assieme tutti i personaggi che ne hanno finora contraddistinto la fortuna per una battaglia impossibile contro quello che, nel gergo videoludico, viene definito “il boss finale”. Avengers: Infinity War è un film su e di Thanos, sulla sua ricerca, sul suo passato, sulla sua sofferenza (vera o presunta) e sulla sua visione swiftiana dell’universo. Gli Avengers, i Guardiani etc. accelerano qualunque upgrade pur di restare al passo e non venire spazzati via poiché per la prima volta nell’intero crossover il loro problema non è difendere la Terra ma sopravvivere. E per la prima volta possiamo e dobbiamo affrontare il villain da una prospettiva morale, magari cedendo alla tentazione perversa di condividere il suo progetto di sostenibilità che nasce da rinunce, sacrifici e non da una banale e ripetitiva volontà di conquista e annientamento.
La Marvel porta a compimento un’evoluzione di forma e contenuto, basato su azione e divertimento, che negli anni ha imposto un modello talmente solido da divenire non replicabile, se non con risultati imbarazzanti (Batman V Superman: Dawn of Justice, Suicide Squad). Tale percorso, teoricamente prolungabile all’infinito, trova il suo apice tragico proprio nel film che dell’infinito vuole essere esegesi, lasciando così il posto alla sparizione, alla morte, al nulla (o quasi). Infinty War ci dice che quel cinematic universe è finito, impossibile da ricostruire e che il destino dell’universo è ormai nelle mani e nelle intenzioni di due personaggi: il cattivo più potente mai incontrato e un supereroe mai apparso. E ci dice anche che quel tipo di “azione” fin qui conosciuta, votata allo spettacolo ma anche foriera di improvvisi lampi comici, deve cambiare forma oppure lasciare il posto a qualcos’altro, perché nel futuro aperto da Thanos è impossibile immaginare le trovate citazioniste di Spider-Man o le buffonate volanti di Star-Lord. Non restano nemmeno i cocci da raccogliere, possiamo solo asciugarci le lacrime e sperare che qualcosa di grandioso, di marvelous, sovverta la condizione attuale degli eventi.
Avengers: Infinity War [id., USA 2018] REGIA Anthony & Joe Russo.
CAST Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Zoe Saldana, Idris Elba, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Josh Brolin, Chris Pratt.
SCENEGGIATURA Christopher Markus, Stephen McFeely. FOTOGRAFIA Trent Opaloch. MUSICHE Alan Silvestri.
Fantascienza/Avventura, durata 149 minuti.