3° WTFF – Working Title Film Festival, 27 aprile – 1 maggio 2018, Vicenza
I mondi del lavoro
A Vicenza si sta svolgendo in questi giorni la terza edizione del Working Title Film Festival (27 aprile – 1 maggio), manifestazione che cerca di cogliere come uno dei punti più problematici, complessi e scottanti della nostra contemporaneità venga raccontato, scandagliato e descritto dal cinema e, in generale, dall’audiovisivo: stiamo parlando di quel mostro a più teste che è diventato il mondo del lavoro.
Sfuggente, negato, parodizzato, precario, instabile e in continua mutazione tanto da diventare quasi insondabile, il lavoro e la sua concezione sono probabilmente due dei campi decisivi in cui la società sperimenta e anticipa i suoi cambiamenti, mettendo in gioco se stessa. La manifestazione vicentina, ideata e diretta da Marina Resta, si pone l’ambizioso e coraggioso obiettivo di tirare le somma di queste evoluzioni, cercando di andare nel profondo delle problematiche del presente che tutti noi conosciamo così come di fare qualche previsione su quello che sarà fra qualche anno.
Lo fa ovviamente scandagliando i vari modi con cui cinema e audiovisivo cercano di intercettare la frammentazione e la complessità dei vari “mondi del lavoro”. Approcci variegati tanto quanto le sfumature che affrontano: c’è la denuncia chiara e netta e c’è la ricostruzione storiografica apparentemente più distaccata, la rilettura sperimentale come il racconto più tradizionale, la testimonianza precisa del documentario come le storpiature della distopia, dell’animazione e della dramedy. Una varietà di modelli narrativi, di formato, di genere e stilistici che inevitabilmente riflettono una complessità nella quale è difficile orientarsi. Anche perché i mondi del lavoro sono anche i territori in cui riecheggiano e trovano sfogo, legandosi tra loro in maniera sempre più vischiosa, altre questioni calde dei nostri tempi, dall’immigrazione allo scontro tra globale e locale.
Questa complessità è simboleggiata dall’aggiunta di una nuova sezione, che si affianca alle storiche dedicate ai lungometraggi e ai cortometraggi: la sezione Extraworks, che punta il lume sulle opere più sperimentali e legate alla videoarte e alle sperimentazioni visive. Quelle che cioè in qualche modo, per così dire, sfuggono ai punti fermi e alle concezioni più ovvie cercando di suggerire nuove strade e nuovi punti di vista.
Oltre alla proiezione dei trentadue – tra lunghi, medi e corti – film, il Working Title Film Festival offre, sabato 28 aprile, anche la conferenza 2008-2018. Rappresentazioni del lavoro nell’audiovisivo in un decennio di crisi, nella quale studiosi e professionisti raccontano come il cinema, il web, la serialità e le altre modalità narrative e culturali abbiano raccontato i cambiamenti del mondo del lavoro a partire da quel 2008 in cui, con l’inizio della crisi, tutto iniziò a cambiare.