Quelli che l’arrangio
Nel corso del tempo Quelli che il calcio ha dovuto sopperire alla difficoltà di non poter mostrare direttamente proprio l’argomento centrale della trasmissione. In una sorta di moltiplicazione di livelli e di schermi, la trasmissione si è avvicinata a quel feticismo in cui si guarda qualcun altro che guarda e che si diverte al posto nostro (Favij ne ha fatto una carriera).
Purtroppo però, se non si è evidentemente appassionati o accattivanti come il celebre videogamer, lo spettacolo non si riempie con i soli commenti degli ospiti posti davanti agli schermi. La ricerca del senso di familiarità dato da commenti goliardici e spesso vicini a toni da bar non arriva a creare una tensione tale da tenere il pubblico davanti alla tv per guardare partite che non può vedere. Da qui, la soluzione è stata individuata nella frammentazione del racconto calcistico, ponendolo in secondo piano rispetto alla moltiplicazione di brevi intermezzi comici. Così, il format si avvicina al caro e irripetibile Mai dire Gol dei tempi che furono. Il confronto è impietoso quanto inevitabile vista l’abbondanza di volti comici e di tipologie di sketch che vengono passati in rassegna. Dopo anni di conduzione da parte di Nicola Savino, sempre un po’ urlata e “tirata”, che ammiccava ad un pubblico affezionato alle vecchie edizioni, questa nuova ha visto un generale svecchiamento del cast. Dai nuovi conduttori Luca e Paolo (e Mia Ceran), ai nuovi inviati fissi (Lorenzo Baglioni, Francesco Mandelli, Federico Russo tra gli altri), Quelli che il calcio ha cercato di intercettare un pubblico rinnovato, coloro che questi volti li hanno conosciuti, probabilmente, dalla vecchia guardia di Mtv durante la loro adolescenza. Eppure il rinverdimento delle leve non corrisponde ad una giovinezza ritrovata dei toni e della comicità che resta invece ancorata all’idea del programma che esisteva un decennio fa. Nonostante un innegabile talento e un evidente sforzo di chi si mette in primo piano, a cominciare dai conduttori, il ritmo della trasmissione non si rinnova, non ingrana la marcia e inciampa in continui stop&go che sfilacciano la volontà di restare a guardare sketch che non conquistano e che non sopperiscono alla frustrazione di non poter vedere quello che, si suppone, sia il centro dell’interesse di produttori e spettatori. Il bar e “la compagnia” restano ancora i luoghi eletti per passare il tempo parlando e guardando (stavolta per davvero) il calcio giocato.
Quelli che il calcio [Italia 2017] REGIA Luigi Antonini.
CONDUTTORI Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Mia Ceran.
CON Emanuele Dotto, Francesco Mandelli, Federico Russo, Digei Angelo.
PRODUTTORE Rai. CANALE Rai 2.
Varietà/Sportivo, durata 200 minuti (puntata).