Il giornalismo da custodire
Spesso ci si lamenta della scarsa qualità del giornalismo, dell’approssimazione, dell’imprecisione, del qualunquismo o sensazionalismo di tante testate e di troppe trasmissioni che fanno tutt’altro che informare. Sarebbe da struzzi negare l’evidenza: le necessità di mercato piegano o indirizzano l’etica giornalistica, dove più e dove meno.
Al moltiplicarsi di fonti, si sa, non corrisponde mai il moltiplicarsi di qualità, così la regola diventa non guardare alla maggioranza ma concentrarsi su chi malgrado tutto continua con professionalità il proprio percorso fatto di serietà e passione. Tra queste poche − sopratutto nel mondo televisivo – realtà c’è sicuramente PresaDiretta, giunta alla sua sedicesima edizione, che propone di anno in anno il suo giornalismo sociale capace di camminare nella realtà senza paraocchi né paura. Nel suo contenitore, rinnovato nella forma, troviamo ogni lunedì inchieste e reportage che non si pongono limiti neppure sulle distanze, andando a scovare nei cinque continenti fatti e persone lì dove è possibile farsi un’idea migliore e acquisire un nuovo punto di vista. È su questo principalmente che PresaDiretta lavora, condensando in una puntata le sfaccettature di un problema o tutti i punti interrogativi che nascono in cascata da una prima domanda, in un fluire che ha i rabdomantici aspetti della curiosità. Dall’inizio di quest’anno Iacona e collaboratori sono andati nella capitale a cercare di guardare nel senso giusto tutto ciò che è sottosopra, negli Stati Uniti a inseguire tutti i pifferai magici con la soluzione antitumore in tasca, nell’arcipelago in cui è più facile perdersi e sparire detto anche Scuola, nelle notti con gli occhi aperti di tutti coloro che collegano il successo alla sigla H24, nel nerissimo mondo di chi vive per lavorare senza il lumicino di un diritto, nella rete che produce fenomeni popolari quanto evanescenti e dipendenze che non lo sono per nulla e nella discarica elettronica più grande e illegale del mondo ad Agbogbloshie, dove forse sono passati anche i computer che abbiamo usato nelle nostre scuole ed università. Di fronte a questo gomitolo di concause senza soluzione c’è chi si chiude alzando muri di cemento e ignoranza. Su di loro e sulla deriva xenofoba l’ultima puntata andata in onda mette dei paletti chiari, in cui PresaDiretta si riconosce e speriamo lo faccia ancora per molto: cercare una soluzione, sempre e comunque, di fronte a qualsiasi problema. Il primo passo è parlarne, guardare con attenzione, cercare la verità e la giustizia. PresaDiretta è un invito a essere cittadini a vivere con un occhio in più, rivolto sempre lontano e altrove, dove ogni nostra scelta, pur non volendo, arriva.
PresaDiretta [Italia 2017] REGIA Andrea Bevilacqua.
PRESENTATORE Riccardo Iacona. CANALE Rai Tre.
Reportage/Inchiesta, durata 120 minuti (puntata).