Tante storie in questo posto
Dopo Rocco Schiavone, cinico e irriverente, fumatore di canne e “consumatore” di donne ora tocca all’ispettore Giuseppe Lojacono, il Cinese, intelligente e arguto, chiuso e ligio al dovere, diventare un successo televisivo.
Napoli, un pezzo di terra bella e crudele, calda e ventosa. Un gruppo di uomini in divisa, bastardi e reietti, fragili e spezzati, cellule bandite dal loro nucleo originario ed espulse in un piccolo microcosmo. Questo è I bastardi di Pizzofalcone, la serie tv per la Rai, composta da sei puntate, diretta da Carlo Carlei e tratta dai libri (I bastardi di Pizzofalcone, Buio e Gelo) di Maurizio de Giovanni che cura anche la sceneggiatura. Al centro di tutto c’è l’ispettore Giuseppe Lojacono (Alessandro Gassmann), accusato di collusione con la mafia, che giunge in un buco di mondo dove tutto sembra bloccato in un eterno presente, a causa di una colpa primigenia, onta del commissariato. Ognuno dei componenti della squadra, moderno Atlante, ha una pena da scontare e sta proprio in questa concrezione dolorosa la forza del gruppo, unito anche se composto da personaggi diversi. C’è il sostituto Giorgio Pisanelli, convinto di avere per le mani un serial killer che uccide gli infelici candidati al suicidio; solo, dopo la morte della moglie. C’è l’assistente capo Francesco Romano, Hulk iroso e violento per dar sfogo alle sue frustrazioni; solo, dopo l’abbandono della moglie. C’è il vicesovrintendente Ottavia Calabrese, mamma in prigione di un figlio e di un marito troppo amorevoli; sola, nonostante non lo sia di fatto. C’è l’assistente Alex Di Nardo, amante delle armi, lesbica dentro, imprigionata in una famiglia che la vorrebbe diversa; sola, perché non può essere apertamente se stessa. E infine l’agente scelto Marco Aragona, raccomandato, irrispettoso e irriverente; solo, in quel grande albergo. A capo del gruppo ci sono il commissario Luigi Palma e il pm Laura Piras (Carolina Crescentini) che fa sciogliere il freddo ispettore. La costruzione degli episodi è la stessa dei libri, ad essere diversi sono alcuni casi di puntata che dimostrano un’autonomia narrativa che decide cosa raccontare e in che modo farlo. Solitudine e malinconia attraversano anche i personaggi della fiction non certo piatti ma mancanti di tutte quelle sfumature che sono cifra della scrittura piena di de Giovanni, è inevitabile dal momento che si tratta di mezzi diversi. È sicuro che i personaggi di carta grazie alla capacità di de Giovanni di mostrare i lati oscuri delle sue creature siano più approfonditi rispetto a quelli di carne, ma non si è trovato sempre il modo di trasformare, raccontando in modo diverso, quel carico emotivo che il successo editoriale aveva. Nonostante ciò, I bastardi di Pizzofalcone è in grado di farci entrare nella vita dei suoi personaggi e di rapirci portandoci in una Napoli viva e omicida.
I bastardi di Pizzofalcone [Italia 2017] IDEAZIONE Maurizio de Giovanni.
CAST Alessandro Gassmann, Carolina Crescentini, Antonio Folletto, Tosca D’Aquino, Massimiliano Gallo.
SCENEGGIATURA Maurizio de Giovanni. MUSICHE Andrea Ridolfi, Vito Abbonato.
REGIA Carlo Carlei. RETE Rai 1.
Poliziesco, durata 100 minuti (puntata).