Affection
Lamb, esordio alla regia dell’attore Ross Partridge, anche sceneggiatore e protagonista, è una pudicissima e delicata storia d’innamoramento tra una ragazzina di 11 anni e un quarantasettenne, ed è un film che cammina continuamente lungo il confine che separa la pudicizia e la delicatezza dall’osceno, dall’eccesso e dallo sconveniente, non cadendo mai in queste trappole.
Anche perché – i più sensibili possono tranquillizzarsi e non fare un salto sulla poltrona come i personaggi dei fumetti – non accade nulla di morboso, violento, sconveniente e indicibile, per quanto il film giochi con lo spettatore facendogli continuamente aspettare il peggio. Alla fine la cosa più scandalosa è la sigaretta che il protagonista offre alla giovane nel loro primo incontro: il film mantiene sempre, anche grazie all’ambiguità con cui si affrontano le aspettative dello spettatore, una purezza quasi straniante, così come l’innamoramento di lei non è poi così lontano dalla cotta che molti di noi da bambini hanno preso per la/il maestra/o, l’animatrice/ore o figure simili. Il regista interpreta il ruolo di un uomo di mezz’età, colto in un momento un po’ desolato della sua esistenza, a cui muore l’arcigno padre; nei giorni del lutto incontra l’undicenne Tommie (Oona Laurence), figlia unica in una famiglia nella quale non viene particolarmente considerata e che vuole apparire più grande della sua età. Dopo il primo casuale incontro, lui la invita ad accompagnarlo nel viaggio verso la tenuta dove ha trascorso l’infanzia, in quello che agli occhi del mondo potrebbe apparire come un rapimento (i due giocano spesso su questo fatto). Lungo il tragitto legano sempre più, entrambi imparano qualcosa dall’altro trovando un antidoto alla solitudine e alla desolazione delle loro vite. Lamb è infatti un road movie in cui due solitudini si trovano e si proteggono a vicenda, fuggendo dal mondo e vivendo in una sorta di finzione continua. Quest’ultima gioca sulla figura paterna e sulla figura filiare, sulla loro assenza e sulla loro necessità, ma presto il gioco si trasforma in un legame platonicamente tout court, che coinvolge la sfera completa delle due soggettività, in particolare di quella della ragazzina, un legame sempre più forte, e quindi sempre più difficile da sradicare nell’inevitabile momento del ritorno alla realtà. Partridge si mostra capace di gestire la materia scottante, realizzando un film che, al di là di qualche lungaggine nella parte centrale, convince per la dolcezza che il rapporto tra i due protagonisti trasmette e per la delicatezza con cui vengono descritti i loro sentimenti, nonchè per la sagacia con cui gioca con le aspettative dello spettatore, senza mai dare l’impressione di prenderlo in giro.
Lamb [id., USA 2015] REGIA Ross Partridge.
CAST Ross Partridge, Oona Laurence, Lindsay Pulsipher, Scott McNairy, Jennifer Lafleur.
SCENEGGIATURA Ross Partridge. FOTOGRAFIA Nathan M. Miller. MUSICHE Daniel Belardinelli.
Drammatico, durata 97 minuti.