La grande assenza
Oggi, 23 luglio, Philip Seymour Hoffman avrebbe compiuto 49 anni. Nonostante siano già passati più di due anni dalla sua morte, si percepisce ancora il vuoto lasciato dalla sua assenza. Assenza che però è stata resa un po’ più dolce – se così si può definire − dai film postumi che ci hanno permesso di ammirare, una volta di più, tutto il suo immenso talento.
Non ricordo esattamente cosa stavo facendo quando venni a sapere della tragica notizia, ma ricordo perfettamente quello che provai: un grandissimo e profondo sgomento. Perché, inconsciamente, pensi che gli attori abbiano tutto dalla vita, eppure, il più delle volte, sono essi stessi ad ammirare la nostra quotidianità fatta di gesti semplici e normali. Philip Seymour Hoffman, infatti, non è riuscito a trovare un compromesso, ed è stato vittima di uno star system che l’ha inglobato in un mondo più grande di lui. Ma noi, cinefili e no, saremo infinitamente grati che lui ne abbia fatto parte per diverso tempo. Potrebbe essere riduttivo elencare i numerosi titoli di film a cui ha partecipato, ma è indubbio che se alcuni di questi rimarranno nella storia del cinema, è anche per merito della sua interpretazione. E Truman Capote – A sangue freddo ne è la lampante dimostrazione. Per il ruolo che gli è valso il Premio Oscar nel 2006 come miglior attore protagonista si sono spesi tutti gli aggettivi possibili, tanto è stata strabiliante la sua trasformazione fisica e corporale per il personaggio, impreziosita anche da diversi premi in altre manifestazioni. Interpretazione che è stata quasi raggiunta dall’altro capolavoro che è The Master di Paul Thomas Anderson dove, a fianco di Joaquin Phoenix, Hoffman è riuscito a regalare un’altra performance ricca di intensità emotiva e psichica. Si potrebbe stare ore, se non giorni, a discutere la sua filmografia, anche perché da Onora il padre e la madre a Il dubbio, per passare a I love Radio Rock sono infinite le sfumature a cui si è dedicato nel corso del tempo. Non ultima la saga di Hunger Games, dove con Il canto della rivolta parte 1 e 2 è entrato pure nel mondo young adult creato dall’immaginazione distopica di Suzanne Collins. Entrambi i film, usciti dopo la sua morte insieme a La spia – A Most Wanted Man, gli sono stati dedicati, rammentandoci così, se ce ne fosse ancora bisogno, la sua scomparsa. Philip Seymour Hoffman, però, è riuscito ugualmente a lasciarci un patrimonio inestimabile, ma siamo certi che, ora più che mai, ci mancherà la sua figura camaleontica da grandissimo attore.