SPECIALE CORTOMETRAGGI
L’assenza
L’Anna del titolo del secondo cortometraggio di Andrea Zuliani è una bambina che, negli anni Sessanta, è di passaggio nel villaggio d’origine, situato nella Sardegna rurale, della madre morta da poco. Qui incontra il coetaneo Nicola, con il quale trascorre una giornata che sarà indimenticabile per entrambi e che lascerà una traccia indelebile nelle loro vite.
Lo si capisce una ventina d’anni dopo, quando la protagonista torna nel paese con la speranza di rivedere il mai scordato amico e trova un simbolo del loro legame mai spezzato. Per Anna è un film che racconta i sentimenti e la loro imperturbabilità anche nell’assenza e contro gli ostacoli che le strade scelte dalla vita pongono, evitando, a differenza della frase appena scritta, il sentimentalismo e la retorica ed affidandosi ad un’apparente semplicità di sguardo e di narrazione. Un buon esempio, potremmo dire – nell’accezione più positiva del termine – di cinema medio, che trova la sua chiave stilistica in una sorta di realismo magico, espresso dalla fotografia quasi in filigrana che dà, in particolare nel primo segmento temporale e nel finale, l’impressione di essere in una fiaba, e soprattutto dai simbolismi e dai riferimenti all’arcaica cultura rurale sarda (il film è girato in un paese dell’entroterra cagliaritano). È proprio questo continuo dialogo con la cultura locale e con i paesaggi del luogo l’elemento più interessante del film, che permette a Zuliani di seguire una strada propria pur inserendosi in qualche modo lungo il percorso tracciato da registi allo stesso tempo legati a filo doppio con il territorio e capaci di rendere universale questo legame; si veda, per esempio, proprio il sardo Salvatore Mereu, o Giorgio Diritti (che sia nella valle alpina piemontese de Il vento fa il suo giro o nell’Emilia appenninica de L’uomo che verrà). Al netto di qualche piccola sbavatura, il film funziona perché trova con efficacia e dolcezza la chiave emotiva giusta, giocando il suo intimismo in particolare su un aspetto: l’assenza, il motore che muove l’intera vicenda. Che sia l’assenza della madre appena morta, l’assenza della parola (Nicola è muto) o l’assenza intesa come lontananza che obbliga al ricordo e al pensiero, è basandosi su questo aspetto che la narrazione si evolve e il legame tra i due giovani protagonisti nasce e si rafforza. Per Anna è la piccola e arcaica storia di un legame inossidabile che, quindi, merita di essere recuperato e visto in uno dei tanti piccoli/medi festival dedicati al mondo del cortometraggio, ed è, insieme ad altri corti anche diversissimi, una testimonianza del buon stato di salute di questo segmento della produzione cinematografica italiana.
Per Anna [Italia 2015] REGIA Andrea Zuliani.
CAST Alessia Moore, Cristiano Pillai, Rossella Faa, Lucrezia Piaggio, Stefano Viali.
SCENEGGIATURA Andrea Zuliani, Francesca Scanu. FOTOGRAFIA Claudio Marceddu. MUSICHE Ilaria Porceddu, Iacopo Sinigaglia.
Sentimentale, durata 20 minuti.