La rivincita dei fattoni
La storia della classica coppia incasinata, lui drogatello inconcludente che si accontenta di un lavoro come commesso in un negozietto sempre vuoto, lei che allo stesso modo si accontenta di avere una storia con lui, incapace anche di prendere un aereo per improvvisi attacchi di panico. Insomma per Mike e Phoebe questo potrebbe essere l’incipit una commediola su due outsider.
Immaginate però che il tossico non sia chi crede di essere, ma in realtà sia un esperimento governativo, un agente elaborato tramite esperimenti dalla CIA per essere un nuovo tipo di soldato super addestrato, definito Ultra. Immaginate quindi che l’agenzia di spionaggio abbia deciso di dare la caccia e uccidere tutti questi soldati perché considerati sostanziosamente un fallimento. Avrete allora American Ultra, una pellicola sui generis che si divide equamente tra commedia e action per raccontare la storia di un outsider che scopre – coi fatti – di non essere l’inconcludente ragazzo che credeva di essere, ma invece un super soldato ricco di risorse che neanche sospetta di avere. American Ultra vuole rappresentare la rinascita di un tipo di personaggio che iconograficamente viene visto come incapace all’agire, il fattone rivalutato come l’antieroe per eccellenza tramite l’azione, istintiva. Pellicola scritta da Max Landis, che già si era divertito a raccontare di un gruppo di supereroi molto particolare in Chronicle, American Ultra ne rappresenta ideologicamente la continuazione di chi, suo malgrado, deve fare i conti con i propri poteri senza sapere che farsene. Diretto da Nima Nourizadeh, già regista di una pellicola che a modo suo metteva in scena personaggi che perdevano la testa non appena consci delle libertà che possono prendersi (Project X), American Ultra sceglie il piglio giusto per raccontare la sua storia. Toni eccessivi con una violenza, per quanto caricaturale e fumettistica, comunque sorprendentemente efferata, come l’iperbole che partendo dalla faccia di Mike tumefatta ci riporta all’inizio del racconto, tutto scorre velocissimamente davanti ai nostri occhi. American Ultra avrebbe insomma quella strana stranezza che lo renderebbe un piccolo film memorabilmente pop, se non fosse per la mancanza di forza dei suoi personaggi. Tralasciando la narrazione parecchio delirante sulle motivazioni per cui la CIA decide di uccidere Mike, i due protagonisti hanno difficoltà ad essere dei personaggi memorabili, vuoi per l’incapacità dei due attori (Jesse Einsenberg e Kristen Stewart, tra i due più monoespressivi a Hollywood), vuoi per i problemi di scrittura e credibilità palesati dal sopraccitato Max Landis.
American Ultra [id., USA 2015] REGIA Nima Nourizadeh.
CAST Jesse Einsenberg, Kristen Stewart, Connie Britton, Topher Grace.
SCENEGGIATURA Max Landis. FOTOGRAFIA Michael Bonvillain. MUSICHE Marcelo Zarvos.
Action/Commedia, durata 99 minuti.