SPECIALE PIETRO MARCELLO
La realtà nella finzione
Enzo e Mary si sono conosciuti e innamorati nel carcere di Genova. Lui, costretto a scontare una pena molto lunga, aspetterà lei, transessuale con un passato da eroinomane, per dieci lunghi anni. Sullo sfondo, in immagini d’archivio, una città che cambia nel corso degli anni.
La bocca del lupo è tante cose, tutte insieme: è realtà, finzione, è una storia d’amore; ed è, semplicemente, vita. Pietro Marcello inizia questo viaggio con altri intenti, ovvero quello di raccontare Genova e la sua storia, ma ben presto la conoscenza di Enzo, un ex detenuto catanese, gli apre le porte a nuovo scenari. Quello che ne esce è un’insolita tipologia di documentario, che racchiude in sé molta più poesia di quanta non se ne veda in molti film di finzione. Marcello, infatti, ha la grande capacità di giocare con più aspetti, intrecciarli al meglio ed esaltarne le singole caratteristiche. Così La bocca del lupo diventa il racconto di una storia ai margini, non convenzionale, mescolato a splendide immagini di repertorio della città e a frammenti di vita quotidiana. La narrazione non lineare, poi, accentua il tutto, ma a dettare il ritmo è un perfetto connubio di voci fuori campo, toccanti melodie musicali e una Genova che va via via trasformandosi. Sullo sfondo, però, regna incontrastata la melodrammatica storia d’amore tra Enzo e Mary, due persone che dovevano perdersi del tutto prima di incontrarsi e darsi forza a vicenda per riuscire a superare un periodo davvero buio della loro esistenza. L’incontro, infatti, avviene in un carcere, dove le diversità e le complicanze della vita hanno regalato loro un amore lungo vent’anni, capace di sopperire a quella durezza che imprescindibilmente si era insinuata dentro di loro. Enzo e Mary, in un’intervista finale che suggella tutta la potenza visiva e qualitativa del film, ripercorrono le tappe fondamentali del loro percorso. Marcello ci presenta una coppia fuori dagli schemi, ma che sogna ugualmente i “sogni” di tutti e che si emoziona per la semplice visione del cartone animato Bambi. E questo loro sentimentalismo viene evidenziato anche dalla città in cui tutto si consuma: Genova. Una città vista attraverso gli occhi del passato e del presente grazie a immagini che ripercorrono tutto il Novecento, dagli scenari più storici a quelli più attuali, senza mai sottrarsi a quell’archeologia immortalata nel tempo e ormai impressa nella memoria di chiunque ne sia stato testimone. La bocca del lupo rimarrà nella storia del documentario italiano, proprio perché Pietro Marcello ha avuto la lungimirante idea di fondere realtà e finzione scenica, restituendoci un ritratto di vita quotidiana ai margini, ma che ai margini poi tanto non è.
La bocca del lupo [Italia 2009] REGIA Pietro Marcello.
CAST Vincenzo Motta, Mary Monaco.
SOGGETTO Pietro Marcello. FOTOGRAFIA Pietro Marcello. MUSICHE Massimiliano Sacchi, Marco Messina.
Documentario/Drammatico, durata 68 minuti.