I medi a confronto
E’ riconosciuto il fatto che la vera qualità di una cinematografia nazionale non la si valuti tanto dai suoi autori, ma è il suo prodotto medio che realmente riesce a dare il coefficiente qualitativo della produzione di un Paese.
Fatto questo piccolo preambolo, nel quale non si vuole togliere importanza ai vari Moretti e Sorrentino (cito due che l’anno appena passato hanno presentato opere, piacciano o non piacciano, di estrema importanza discorsiva), possiamo affrontare un discorso su un prodotto tipicamente medio (che non sta a mediocre) e uscito nelle nostre sale durante queste feste e rappresentativo di una commedia di qualità e unica alternativa ai soliti cinepanettoni & co.; la pellicola è francese diretta da Jean-Pierre Améris e s’intitola Emotivi anonimi.
Perché questa pellicola merita tanto interesse da esser presa come esempio ed esser confrontata con la produzione media nostrana? Prima di tutto è uno dei pochi film francesi, non palmadorati o fenomeni al botteghino (alla Boon per intenderci), ad uscire in Italia, secondo perché è una commedia, genere nel quale la nostra produzione sembra essersi fin troppo autisticamente fossilizzata, e, per questo, terreno perfetto per il confronto.
Ciò che risalta soprattutto durante la visione del film di Améris è il fatto che sia privo di un qualsiasi schematismo sentimentale già abusato, evitandone la facile prevedibilità, e che invece sembra ammorbare le sceneggiature nostrane (pensiamo solo agli episodi dei vari Manuale d’amore). In Emotivi anonimi si decide di mantenere un equilibrio tra i due personaggi senza che nessuno dei due diventi il vero protagonista, questa risulta essere un’atipica soluzione in pellicole del genere. La conoscenza dei problemi di entrambi (di fatto c’è una focalizzazione a grado zero) è la base dell’effetto comico anche se in parte questa decisione frena l’immedesimazione tra spettatore e personaggio, ma il fatto stesso di trovare all’interno della narrazione parti musical che rompono l’effetto finzionale sottolineano come questo sia tutto sommato secondario.
Altro elemento che differenzia il film di Améris dalle nostre pellicole è il ruolo che la sessualità ricopre. Nonostante l’argomento venga affrontato solo in un caso, il film non è eccessivamente casto o inibitorio ma, al contrario, l’atto sessuale diventa elemento di liberazione da parte di uno dei protagonisti, mostrando così una maturità sull’argomento inedito dalle nostre parti, dove invece libertà su tale questione corrisponde a volgarità.
Con questo non si vuole dire che Emotivi anonimi sia un capolavoro senza tempo, sempre di cinema medio si tratta, ma è proprio da questi elementi che si vedono le enormi differenze tra due cinematografie, e non tanto dai premi vinti ai festival. La maturità di affrontare certi argomenti e la vivacità di sperimentare, di certo non faranno i realizzatori degli artisti a tuttotondo, ma perlomeno rendono il loro cinema per tutti senza per questo svendersi.