Il vero crimine è non dedicarsi al proprio sogno
Un uomo che vede gli altri muoversi mentre egli resta fermo immobile. Questo è Henry, il casellante protagonista di Henry’s Crime, il film del 2010 con Keanu Reeves mai arrivato sugli schermi italiani e che si trova da poco in dvd.
L’immobilità è la peculiarità di Henry anche quando, coinvolto suo malgrado in una rapina alla banca di Buffalo, tutti gli altri complici scappano ed evitano la galera, anche grazie alla sua reticenza. Ma l’immobilità degli anni ingiustamente in carcere servono ad Henry per costruirsi un sogno, quel sogno mai avuto e senza il quale la vita, beh, non è che sia poi così buona.
Eppure, nonostante il nuovo obiettivo – commettere il crimine per il quale ha già scontato la pena – rimettersi in moto non è facile: ancora una volta egli rimane fermo, letteralmente, in mezzo alla strada. E viene investito. Da Djula, attrice nella compagnia del teatro accanto alla banca rapinata/da rapinare, la quale interpreta la proprietaria terriera de Il giardino dei ciliegi di Cechov. Ed ecco la spinta reale per ricominciare!
Cinema e teatro prendono spesso spunto dalla vita quotidiana e ancora più spesso si intersecano e si influenzano vicendevolmente, pur magari trattandosi di situazioni completamente diverse. Sono però le parole e le emozioni a fare da guida grazie al loro messaggio universale, e Henry e Djula si ritrovano così nelle parole di Cechov, le interpretano sul palcoscenico – Henry entra nella compagnia poiché la banca ed il teatro sono collegati da un tunnel sotterraneo – e le “usano” nella loro vita, come fosse l’unico modo in cui riescano a parlarsi.
Keanu Reeves e Vera Farmiga gestiscono magistralmente i loro personaggi senza mai risultare troppo o troppo poco coinvolti, bensì naturali. Allo stesso modo il comprimario James Caan, nel ruolo di Max il compagno di cella, supporta i due con la semplicità del galeotto intimorito dal mondo esterno, dando una sottile e piacevole linea comica alla commedia.
Cosa può riservarci la vita quindi? Non possiamo immaginarlo prima di viverla, accettando a volte anche gli aspetti più negativi.