Mugatu salvaci tu!
I tempi cambiano e il ragazzo che nel 2002 vide Zoolander è cresciuto, ma la notizia che dopo 14 anni uscirà il seguito di quel film ha fatto partire a mille l’entusiasmo… consapevole che però la delusione potrebbe essere dietro l’angolo. E così è stato.
Ben Stiller torna al cinema e alla regia con uno dei suoi personaggi cult, ma se costanti sono le sue doti attoriali, Zoolander 2 delude sulla messa in scena e, appunto, sulla lunga attesa disingannata dei fan del primo capitolo. Derek Zoolander e Hansel (Wilson), novelli supereroi, si ritrovano a smascherare e a sabotare il piano diabolico di Mugatu (Ferrell), ma gli anni sono passati e la moda anche. Diciamo fin da subito che in Zoolander 2 si ride poco, o meglio si ride meno che nel suo predecessore. Sembra che in alcuni momenti Stiller abbiamo frenato il suo talento comico in favore di una regia più lussuosa e spesso fuori luogo per un film del genere. Derek e Hansel sono meno stupidi ma più stupiti, sia dell’essere stati dimenticati sia nel non comprendere le nuove tecnologie legate allo showbiz, essendo stati entrambi volontari eremiti negli anni precedenti a questa nuova avventura. Ma lo scontro generazionale e tecnologico si perde in pochi minuti, e al fan ritorna in mente la scena dei Mac del primo capitolo con una lacrima di compianto. Si vuole giocare con il cinema supereroico, soprattutto quello targato Marvel, ma la troppa azione e alcuni effetti speciali risultano quasi goffi. La sceneggiatura è ridotta al minimo soprattutto nella mancanza di battute e, sebbene ammicchi con citazioni al primo capitolo, si ingarbuglia nella sbrigativa nuova evoluzione dei due modelli. Bisognerebbe, poi, fare un corso di “aggiornamento” a tutti quei registi che decidono di girare in Italia, per ricordare che non guidiamo tutti la 500 e solo i “potenti” abitano in appartamenti con vista Colosseo; anche Stiller, ambientando il suo film a Roma, cade nella trappola della “cartolina per turisti”, restituendo la triste descrizione di scene e personaggi, come Don Atari, irritanti. Ma Zoolander 2 ha una svolta salvifica nell’ultima parte: l’acutezza interpretativa di Will Ferrell e il suo Mugatu (vera personificazione dell’idiozia che vorremmo da questo film), alzano l’asticella sul giudizio finale e dispiace che il personaggio entri in scena solo nel finale. Da quel punto in poi riconosciamo il nostro Zoolander fatto di sfottò nei confronti della moda e dei suoi protagonisti, con numerosi divertiti cammei, ma rimane il rammarico. Si spera che non arrivi un terzo capitolo, o che almeno, come spesso accade, il sequel sia un rito di passaggio. Mugatu salvaci tu!
Zoolander 2 [id., USA 2016] REGIA Ben Stiller.
CAST Ben Stiller, Owen Wilson, Will Ferrell, Penélope Cruz, Kristen Wiig, Kyle Mooney, Benedict Cumberbacht, Sting.
SCENEGGIATURA Justin Theroux, Ben Stiller, John Hamburg, Nicholas Stoller. FOTOGRAFIA Daniel Mindel. MUSICHE Theodore Shapiro.
Commedia, durata 102 minuti.