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Ci sono tantissimi aspetti che spiegano il successo della prima trilogia di Star Wars, dalla fine analisi sociologica sulla risposta che il film diede ad una società reduce da crisi economiche e tensioni internazionali, alla più spontanea esaltazione riconducibile ai duelli a suon di spade laser.
Star Wars è degno oggetto di discussione cinefila persino per quanto riguarda la seconda trilogia. Col senno di poi, non era questo irrecuperabile disastro di personaggi malriusciti e dialoghi sbalestrati. C’era un certo numero di piccole cose apprezzabili, purtroppo inghiottite da un paio di gigantesche sciocchezze – lo pseudorettile analfabeta non verrà neppure menzionato, qui. Tuttavia, ci si trova in difficoltà parlando di Star Wars: The Clone Wars. Posto idealmente tra il II e il III episodio, sviluppa la storia di Anakin alla prese con la sua nuova padawan, Ashoka Tano. Arrogante il primo, testarda la seconda, i due devono imparare ad equilibrarsi, mentre i maestri Jedi, tra cui Yoda e Obi Wan, combattono contro i Separatisti che minano la Repubblica e l’astuto conte Dooku. Cosa si può dire su un film che si presenta semplicemente come pilot/apripista per una serie animata? A parte una grafica animata quel tanto che basta per far muovere le labbra dei personaggi, relegando tutta la bellezza dei colori vividi e vibranti della computer graphic nei fondali, il film in fondo propone la stessa trama degli altri della saga: maestro e allievo che imparano l’uno dall’altra. Ma togliendo ogni illusione di esplorazione di un nuovo universo. Mai come qui si avvertono i limiti dell’universo di Lucas, ingabbiato nel viaggio maestro-allievo, verso il sacrificio del primo per permettere al secondo di rinascere come suo sostituto. L’operazione di marketing per lanciare la serie animata è così smaccata da risultare quasi offensiva. Inscatolate in un mondo a sé stante, le velleità di rinnovamento con nuovi personaggi sono continuamente alternate con (ri)comparse di entità già conosciute, abbozzando tanto i primi che i secondi, mentre allo spettatore si chiede di fruire anche la serie tv, non come un’integrazione alla pellicola, ma come necessario complemento per capire la vicenda. La domanda che sorge spontanea è: era davvero necessario uno spot di un’ora e mezza abbondante su grande schermo per annunciare l’arrivo di un nuovo prodotto nella famiglia di Star Wars?
Star Wars: The Clone Wars [id., USA 2008] REGIA David Filoni.
CAST (VOCI ORIGINALI) Matt Lanter, James Arnold Taylor, Ashley Drane, Samuel L. Jackson.
SCENEGGIATURA Henry Gilroy, Steven Melching, Scott Murphy. MUSICHE Kevin Kiner.
Animazione, durata 98 minuti.