SPECIALE SULLE ORME DI SHERLOCK
Citizen Holmes
In un film di qualche tempo fa il protagonista moriva lasciando cadere una palla di vetro pronunciando come ultimo respiro la parola “Rosabella”. Questo era l’incipit del film, diretto da Orson Welles, e tutto ciò che seguiva era la vana ricostruzione, da parte di alcuni cronisti, della vita di quest’uomo per dare senso a quest’ultima parola. Il protagonista era una delle personalità tra le più importanti del secolo, a capo di un grande impero editoriale, capace di condizionare l’intera vita di un Paese.
Diversi decenni dopo un’altra pellicola rappresenta similmente la stessa scena, e l’importanza del protagonista è la medesima, se non maggiore, sia nella realtà che nella finzione. Di cognome fa Holmes, Sherlock di nome, e dentro la palla di vetro che quest’uomo lascia cadere, durante l’inverno della sua vita, invece della neve ci sono due api che rappresentano l’incipit per ripensare alla propria esistenza. La citazione e il voluto accostamento a Quarto potere da parte di Bill Condon, regista di Mr. Holmes, rappresentano l’elemento più originale e tutt’altro presuntuoso di una pellicola fin troppo imbellettata, in possesso di un registro narrativo e registico classico, e di una lettura programmatica a metà tra il rispetto verso il personaggio creato da Arthur Conan Doyle e una sua versione forzatamente inedita. Lo Sherlock di Mr. Holmes ci mette di fronte a un novantaduenne ritiratosi in campagna come apicoltore, aiutato da una governante e suo figlio, a disagio nei confronti della propria fama e del personaggio che i racconti scritti da Watson hanno creato su di lui. Questo Holmes si confronta con una memoria ormai perduta: la necessità di ricostruire i propri ricordi e in particolare l’ultimo caso seguito. Proprio come per Charles Foster Kane, Holmes si confronta non solo con una memoria personale, fallace e lacunosa cui cerca di porre rimedio, ma anche con quella pubblica e romanzata dai media. Gli scritti di Watson e i film tratti da essi creano un’aura mitica, un labirinto privato ed esposto che inizialmente si cerca di ricostruire e successivamente tenta di sfuggirgli. Mr. Holmes raffigura un’icona in cerca di se stessa, che si specchia con la propria fama, esagerata e insostenibile, intende riscrivere la verità dei fatti sul suo ultimo caso diversa da quella divulgata nel racconto di Watson (figura aleatoria ma presente), diventata una falsa verità per l’opinione pubblica. Un’icona che osserviamo ripensare a sé, sul suo mito e su ciò che noi stessi ci aspettiamo da essa.
Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto [Mr. Holmes, Gran Bretagna 2015] REGIA Bill Condon.
CAST Ian McKellen, Laura Linney, Milo Parker, Hattie Morahan.
SCENEGGIATURA Bill Condon, Jeffrey Hatcher. FOTOGRAFIA Tobias A. SchLiessler. MUSICHE Carter Burwell.
Drammatico, durata 104 minuti.