Cospirazione o delirio?
A fine giugno 2015 USA Network avviava la programmazione estiva dei dieci episodi di Mr. Robot, dopo una ramificata presentazione del pilot su piattaforme on-demand e altrettanto fruttuosi riscontri di partenza.
La storia di Elliot Alderson, ingegnere informatico e hacker a New York, sociofobico e tossicodipendente, ossessionato dalla possibilità di criptare attraverso la rete le vite degli altri e i loro più oscuri segreti, ha il merito di contaminare un plot a base eminentemente psicologica di una forte, seppur non originalissima, suggestione fantapolitica: siamo dalle parti di Fight Club, come naturalmente molti hanno sostenuto, ma non suona troppo pretestuoso scomodare alcune situazioni dell’ultimo Lynch nell’inquadrare il gusto per una messinscena sospesa, giocata su vuoti e silenzi surreali. Certo, tutto accade entro i ferrei codici della timing televisiva, ben altra cosa sondare il labirinto della mente come certo cinema è stato capace di fare. Tuttavia Mr. Robot gioca in forma di spirale il progressivo innescarsi dell’intreccio, ribaltando di 180° la cornice del folgorante primo episodio: impiegato come addetto alla sicurezza informatica presso la Allsafe, a sua volta a servizio della multinazionale E Corp, Elliot viene avvicinato da un misterioso anarco-insurrezionalista, il Mr. Robot del titolo, che conosce le sue attività illegali e vuole coinvolgerlo nelle imprese della segretissima fsociety. Il piano è quello di un mastodontico attacco informatico, proprio ai danni della E(vil) Corp, al fine di cancellare definitivamente il debito pubblico verso le banche, e smascherare la corruzione dei potenti. Inutile dire che non tutto è come sembra, e ben presto l’improbabile situazione di partenza assume i contorni ancor più confusi del delirio psichico. Per essere spiegata: cosa appartiene alla realtà e cosa macina nella mente disturbata di Elliot? Quali segreti si nascondono dietro alla sua doppia vita, alla relazione con l’amica e collega Angela, ai membri della fsociety? Chi è Mr. Robot? L’arco di trasformazione di Elliot è, contrariamente ai percorsi tradizionali, interamente votato alla dissoluzione delle certezze, con molte domande già pronte ad essere sviluppate nella seconda stagione. Cosa resta dunque di questo piccolo gioiello mancato, ora vibrante, ora confuso e stereotipato? Probabilmente la sua proposta visiva, giocata sulla preminenza delle inquadrature fisse e sullo stravolgimento della famosa regola dei terzi, alla base della teoria della corretta composizione dell’immagine: i personaggi aderiscono ai bordi, sono sempre troppo vicini o troppo lontani, con troppa o troppo poca aria in testa. Sono instabili, preda di forze centrifughe, forse tutti una proiezione deviata del loro spettatore/burattinaio. La fortuna è che, ad accompagnare questa delirante cospirazione, l’ideatore Sam Esmail riesca a metter su una colonna sonora di tutto rispetto. Ascoltare per credere.
Mr. Robot [id., USA 2015] IDEATORE Sam Esmail.
CAST Rami Malek, Christian Slater, Portia Doubleday, Carly Chaikin, Martin Wallström.
Drammatico/Thriller, durata 45 minuti (episodio), stagioni 1.