72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 2-12 settembre 2015, Lido di Venezia
SETTIMANA DELLA CRITICA
All’ombra della fabbrica perduta
Al quartiere Bagnoli di Napoli la vita di tre generazioni a confronto si muove tra degrado e criminalità, sempre all’ombra del relitto industriale Italsider, vera e propria piramide nella giungla, che tante promesse sembrò offrire agli abitanti della città e oggi simboleggia un’immensa area in dismissione, una desolante steppa affacciata sul mare.
Antonio Capuano parte da questa immagine per costruire un trittico narrativo dietro al titolo emblematico di Bagnoli Jungle, evento di chiusura della 30ª Settimana Internazionale della Critica. Tre personaggi di differente leva, raccontati singolarmente senza cessare mai di incrociare i propri percorsi, attraversano Bagnoli tra piccoli furti, improbabili desideri e infinite trovate drammaturgiche. Da una parte Gigetto, ladro di mezza età in crisi col mondo, incessantemente in corsa, votato all’inganno ma pasoliniano nella sua dimensione carnale; poi Antonio, suo padre, ex operaio Italsider ossessionato dal passato e dalla biografia di Maradona, inarrestabile affabulatore, innamorato della propria badante ucraina, che pagherà profumatamente in cambio di un “blow job”; infine Marco, diciottenne garzone del salumiere, ennesimo soggetto in movimento che, con la scusa della spesa da trasportare di condominio in condominio, mette il naso nelle case degli altri, in alcune assiste a bizzarre visioni, in altre scopre il fantasma dell’occupazione coatta, preda del nuovo giornalismo d’assalto, in altre ancora trova l’amore.
Il regista adotta un registro quasi documentaristico, in continua contaminazione con la finzione e l’effetto visivo di gusto approssimativo, perfettamente il linea con la più che esigua disponibilità di mezzi tecnici e risorse finanziarie. Sgangherato, folle, sgrammaticato, fatto in casa come certi mediometraggi da studenti di cinema, Bagnoli Jungle riesce nell’impresa a dir poco eroica di restituire un umore, una precisa verità di vita e di sentire, non solo rivelandosi la più felice lezione di politica produttiva tra i film italiani presenti a Venezia, ma soprattutto un disincantato e a un tempo moralissimo sguardo sul neo-proletariato contemporaneo, partenopeo e non, intriso di umane oscenità e umanissimi slanci d’amore. È il temporaneo punto d’approdo di un autore refrattario a classificazioni e passerelle, coerente nel suo posizionamento rispetto alla realtà, disponibile a fare del film un campo di battaglia per idee e fantasie, gramsciano nel sostenere, a fronte del più che razionale pessimismo in cui il Paese è immerso, la speranza e il riscatto che l’ottimismo della volontà possono ancora portare con sé.
Bagnoli Jungle [Italia 2015] REGIA Antonio Capuano.
CAST Luigi Attrice, Antonio Casagrande, Marco Grieco, Angela Pagano.
SCENEGGIATURA Antonio Capuano. FOTOGRAFIA Antonio Capuano. MUSICHE Federico Odling.
Commedia drammatica, durata 100 minuti.