72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 2-12 settembre 2015, Lido di Venezia
ORIZZONTI
La forza della semplicità
In “Orizzonti”, la sezione della Mostra del Cinema di Venezia teoricamente più sperimentale e attenta agli autori meno conosciuti, è stato presentato un film forse non particolarmente innovativo e originale, ma tuttavia assai notevole per l’equilibrata stratificazione tematica e per la grande intensità con cui descrive i personaggi e i loro rapporti. Si tratta di Un mercoledì di maggio di Vahid Jalilvand, regista iraniano esordiente nel lungometraggio cinematografico ma con una solida esperienza in campo televisivo.
Divisa in circa tre capitoli, l’opera narra la storia di un uomo che annuncia di voler scegliere una persona alla quale offrire una grande somma di denaro. Tra i tanti interessati vi sono anche due donne: Leila e Setareh. La prima deve pagare un’operazione che curerebbe il marito infermo, la seconda ha bisogno dei soldi per risolvere una drammatica diatriba familiare. La vicenda raccontata pone fin da subito e in modo esplicito una serie di molteplici e (apparentemente) distanti problematiche, sia di carattere sociopolitico che etico. Da un lato vi è, infatti, la raffigurazione dei problemi dell’attuale società iraniana (la sottomissione femminile, le determinanti quanto irrisolvibili difficoltà economiche di molti cittadini, il conflitto fra tradizione e modernità, ecc.), mentre dall’altro vengono poste delle domande sulla responsabilità individuale, il superamento del lutto, la redenzione, lo scontro tra ragione ed emotività. E nonostante una sceneggiatura a tratti un po’ forzata e farraginosa, l’opera non risulta mai schematica e i suoi numerosi e differenziati contenuti sono tenuti insieme in modo equilibrato, senza superficialità e (quasi) senza retorica, grazie soprattutto alle buone performance dei protagonisti e alla regia semplice di Jalilvand. L’autore segue l’intreccio in modo discreto, a volte quasi sotteso e “invisibile”, stando sempre un passo indietro ai personaggi, e creando così dei momenti di notevole impatto drammatico, nei quali si può sentire da vicino tutta la tensione psicologica che regola le relazioni tra i protagonisti, sia nelle sequenze dove questa è assolutamente visibile (la rissa), sia in quelle dove è più implicita (il dialogo iniziale tra Lelia e il donatore). Dunque, nonostante non sia esente da forzature narrative e non rappresenti nulla di veramente nuovo, Wednesday, May 9 (titolo internazionale del film) risulta comunque un lavoro davvero notevole per il suo equilibrio nell’affrontare diverse problematiche e, soprattutto, per la sua intensità drammatica, conferita in primis da una regia classica e sottesa, che dimostra ancora una volta la forza cinematografica della semplicità.
Un mercoledì di maggio [Chaharshanbeh, 19 ordibehesht, Iran 2015] REGIA Vahid Jalilvand.
CAST Niki Kamiri, Amir Aghaei, Shahrokh Forootanian, Vahid Jalilvand.
SCENEGGIATURA Ali Zarnegar, Vahid Jalilvand, Hossein Mahkam. FOTOGRAFIA Morteza Poursamadi. MUSICHE Karen Homayounfar.
Drammatico, durata 102 minuti.