72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 2-12 settembre 2015, Lido di Venezia
GIORNATE DEGLI AUTORI
Al momento giusto
Ormai oltrepassati da tempo i 40 anni, Violette è una donna di mezza età di Parigi, con un lavoro affermato e molto attivo. Jean-René invece viene da Biarritz, ama pescare nel tempo libero e continuerà sempre a credere alla buona fede di tutti. Oltre alle normali difficoltà delle relazioni, tra i due si interpone Lolo, il figlio di lei, che pare affetto da una grave forma di complesso di Edipo.
Presentato a Venezia 72 nella sezione Giornate degli Autori, la commedia della Delpy è un film divertente, che arriva al momento giusto per risollevare gli animi di un festival altrimenti caratterizzato dalla serietà dei film presentati. L’ambiente filmico aumenta dunque il gradimento per Lolo, che ha la possibilità di affermarsi come una delle commedie meglio riuscite di questa Mostra del Cinema. Alcuni elementi interessanti da un punto di vista creativo sono i numerosi ricorsi all’animazione: a partire dai titoli di coda, il film prende in carico personaggi e personalità stigmatizzate quasi quanto quelle dei cartoni animati. Non è un caso quindi il diario segreto di Lolo, raccolta di piani e immaginazioni tutte infantili almeno nella loro forma astratta. Il complesso di Edipo è esplicitamente enunciato solo in un paio di occasioni, evitando così di cadere nella didascalia retorica e inutile in cui, purtroppo, spesso capitolano le commedie francesi più recenti. Juie Delpy predilige, giustamente, una narrazione fluida e leggera, che lascia intravedere la pregnanza tematica che sottostà a tutto il film, lasciando agli spettatori la libertà di scegliere quanto in profondità andare. In questo senso risultano funzionali le caricature che gli interpreti fanno dei loro personaggi, anche sottolineando l’atto recitativo stesso, come ostentazione di una maschera. Nei personaggi diegetici stessi è infatti presente una costante pulsione alla finzione, intesa soprattutto come meccanismo di difesa dal mondo esterno e dai cambiamenti. Lolo è il personaggio in cui questo elemento viene evidenziato in modo più eclatante, ma tutti si muovono più o meno coscientemente in un mondo di maschere. Pur presentando elementi interessanti da analizzare Lolo non è un film profondo o particolarmente studiato da un punto di vista registico: le inquadrature, e la trama stessa, ripiegano su una centralità quasi divistica degli stereotipi presentati. La forza del film però sta proprio nel fatto di non pretendere, di non fingere, di voler andare oltre: quella che forse potremmo definire come una forma di onestà intellettuale diventa il meccanismo principale per avvicinare il pubblico e renderlo partecipe della vita (surreale) rappresentata sullo schermo.
Lolo [id., Francia 2015] REGIA Julie Delpy.
CAST Julie Delpy, Dany Boom, Vincent Lacoste, Karin Viard.
SCENEGGIATURA Julie Delpy, Eugénie Grandval. FOTOGRAFIA Thierry Arbogast. MUSICHE Matthieu Sibony.
Commedia, durata 99 minuti.