72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 2-12 settembre 2015, Lido di Venezia
FUORI CONCORSO
La montagna ha sempre l’ultima parola
Everest ha ufficialmente inaugurato la 72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La conquista della montagna più alta del mondo è raccontata attraverso fatti realmente accaduti, quando una violentissima tempesta di neve ha sorpreso due spedizioni, quella di Scott Fischer (Jake Gyllenhaal) e Rob Hall (Jason Clarke), quest’ultimo il primo ad organizzarle mirate per aiutare alpinisti esperti a raggiungere la vetta. Siamo nel 1996.
Il film di Baltasar Kormàkur, tratto dai racconti dei sopravvissuti alla spedizione, tra i quali il libro Aria sottile di Jon Krakauer – lo stesso di Into the Wild –, ripercorre le tappe fondamentali di un’avventura finita in tragedia. Quello che se ne evince è una narrazione lineare che si limita a esporre i fatti, senza addentrarsi troppo in metafore o doppi sensi. Perché quello che vediamo è quello che è stato, punto. Cioè degli uomini che sfidano i propri limiti per realizzare sogni che sembravano impossibili, quando però l’ultima parola spetta inesorabilmente alla montagna. Everest, quindi, rappresenta quello che tutti gli alpinisti – e non solo – hanno desiderato e continueranno a conquistare: raggiungere con coraggio un obiettivo che ben presto diventa ossessione, sfidando la forza della natura, in una sfida verso se stessi e verso la vita. A questo, infatti, vanno aggiunti i reali pericoli − spiegati in maniera esplicita − che si celano tra la neve, il ghiaccio e nell’aria, in una missione continua per la sopravvivenza. Il film, che non si espone troppo proprio per la memoria degli otto alpinisti deceduti, manca però di quel qualcosa capace di renderlo spettacolare e coinvolgente del tutto, dove l’avventura è sostenuta sì dai sentimenti dei personaggi – grazie ad una breve ma indispensabile Keira Knightley − ma non dal contorno e dall’emotività della storia. Kormàkur, comunque, si affida ad un cast d’eccezione, composto principalmente da Jason Clarke, Josh Brolin e Jake Gyllenhaal, a cui viene dato il compito – riuscito – di far rivivere persone che si sono imbattute in un sogno, e in una tempesta, più grande di loro. In definitiva, quindi, Everest si dimostra un film che verrà ricordato più per le sensazioni di vertigini e di gelo provate grazie al 3D che per la drammaticità della situazione, a cui va tutto il rispetto possibile, ma che forse non è stata resa come avrebbe potuto e dovuto.
Everest [id., USA 2015] REGIA Baltasar Kormàkur.
CAST Jason Clarke, Josh Brolin, Jake Gyllenhaal, John Hawkes, Robin Wright, Sam Worthington, Keira Knightley.
SCENEGGIATURA Mark Medoff, Simon Beaufoy. FOTOGRAFIA Salvatore Torino. MUSICHE Dario Marianelli.
Avventura/Drammatico, durata 122 minuti.