16° Maremetraggio – International ShorTS Film Festival, 2 – 10 luglio 2015, Trieste
Tra resti e macerie in un presente che sfugge
È stato presentato a Maremetraggio, International ShorTS Film Festival di Trieste, I resti di Bisanzio, all’interno della sezione “Nuove Impronte”, dedicata alle opere prime di registi italiani. Il film racconta la storia di alcuni personaggi senza un nome ben definito: C. non ha stimoli dal quotidiano e condivide questo malessere con due amici, S. bandista del paese e R., ex benzinaio che vive apaticamente tra le mura della sua spoglia dimora.
Da quest’ultimo, C. preleva scolature di carburante per realizzare il suo sogno: bruciare il presente che non gli appartiene. C. ha continue visioni incendiarie, effimere ed impotenti, perché soltanto immaginate nella sua mente e affrescate nei suoi occhi. Il film di Carlo Michele Schirinzi, presentato anche al Nuovo Cinema di Pesaro, è un chiaro esempio di come il cinema d’avanguardia sia ancora in auge in Italia e come alcuni registi, seppur al loro esordio, non perdano occasione per andare contro il cinema convenzionale e sperimentare idee e proposte nuove. I resti di Bisanzio, quindi, si prende il rischio di portare sullo schermo una storia che va contro ogni stereotipo o schema prefissato. Schrinzi, infatti, ambienta il proprio film nel Salento, ma senza dare nessun riferimento logistico e temporale, e affidandosi a personaggi senza nome, nella totale assenza del concetto di identità. Ed è proprio questo il punto focale sul quale vuole porre la propria attenzione, quel vagare senza meta caratteristico delle persone che non si sentono accettati nel presente, ma che sfidano la realtà tra le macerie, i rifiuti e il degrado. E con i resti di Bisanzio percettibili sullo sfondo, in un chiaro esempio di iconoclastia che ne dà ancora più significato. Il regista, che definisce la propria opera come un “film naufragio”, va contro ogni forma di cinema colonizzatore, dove la rabbia feroce dei protagonisti è implosa in un quadro del Salento dove i rumori della natura si oppongono ad una colonna sonora improvvisa e impertinente e i dialoghi sono pressoché inesistenti. I resti di Bisanzio si rivela un’opera prima coraggiosa, per un cinema sperimentale che ha ancora tanto da dire e mostrare, con il rischio, però, di essere compreso e visto solo dagli esperti del settore. Ma i festival servono anche per questo, per dare visibilità a quei film che non riescono a trovare spazio nel cinema convenzionale. E I resti i Bisanzio lo merita.
I resti di Bisanzio [Italia 2014] REGIA Carlo Michele Schirinzi.
CAST Stefano De Santis, Salvatore Bello, Fulvio Rifuggio, Aldo Immacolato, Guido Casciaro.
SCENEGGIATURA Carlo Michele Schirinzi. FOTOGRAFIA Carlo Michele Schirinzi. MUSICHE Gabriele Panico.
Drammatico, durata 82 minuti.