SPECIALE DINOSAURI AL CINEMA
Il circo delle pulci
C’è un’immagine che mi ritorna sempre alla mente ogniqualvolta penso a Jurassic Park: quella delle vibrazioni dell’acqua al momento dell’arrivo del T-Rex. Ovvero l’ingegnosa intuizione di Spielberg di una crescita tensiva tra stupore e terrore per ciò che a breve si sarebbe paventato di fronte ai nostri occhi, il tutto reso all’essenzialità tecnica del DTS e del suono spazializzato come nuova sfera dell’illusione cinematografica.
Curiosità, stupore e terrore, il mantra adottato da Spielberg nel primo capitolo e riproposto pari pari ne Il mondo perduto. Tre fasi ben distinte che si ripercuotono perfettamente dai protagonisti allo spettatore, colpito a sua volta dalle magnificenze digitali, mescolate perfettamente ancora oggi con le creature in animatronics di Stan Wilson. Spielberg come John Hammond, beffardo sullo svelamento dalla sua creatura. La curiosità stava tutta qui, su cosa ci fosse sotto il sipario di questa imponente produzione, oltre il portone gigantesco che apre il tour del Jurassic Park, e che più propriamente sarebbe stato adatto a celare King Kong. E King Kong del resto non è poi tanto estraneo a Jurassic Park, come dimostra Il mondo perduto, con il T-Rex libero per le strade di San Diego. Ed eccolo qui il terrore, la natura che si ribella all’uomo, la legge morale sottintesa per tutta la serie, quella dell’uomo che gioca a fare Dio senza domandarsi prima se ciò sia giusto o meno, e che ineluttabilmente compie sempre gli stessi errori. L’orrore della civiltà sconfitta in un mondo perduto come lo è l’Isla Sorna, tra laboratori di ricerca in disuso ricoperti da muschi e piante rampicanti, della natura che sconfigge l’uomo trovando il modo di riprodursi anche quando geneticamente ciò gli era stato precluso. Il terrore provocato da creature imprevedibili perché ormai estinte e racchiuse in ambienti civili, come quelli di una cucina costituita tutta in metallo in un continuo e intricato gioco di riflessi che rovesciano la polarità fra cacciatore e preda. E di solo terrore è intriso Jurassic Park III: togliendo ogni passaggio dalla curiosità allo stupore, giocando al rilancio con l’introduzione di un mostro più grande e più feroce come lo spinosauro, e donando alla pellicola le sembianze di un onestissimo B-movie ad alto budget. Joe Johnston si concentra sul genere e sui fan, si diverte a far ricomparire il preoccupato Alan Grant sull’isola dei dinosauri, ma qualcosa nello spettacolo inevitabilmente sembra rompersi. Ci sarà tanto affetto, certo, ma necessariamente manca quella curiosità e stupore per il circo delle pulci in cui Spielberg era riuscito a trasportarci mescolando avventura, fantascienza e horror e incastrandoci in un cul de sac d’incredulità. Spettatorialmente tenuti in pugno come Hammond con la resina posta a capo del suo bastone. Siamo nel campo delle illusioni, qualcuno direbbe No hay banda, ma a qualcun altro basta pragmaticamente lo spettacolo, atteso e concesso, di un mondo impossibile, ma già finito e perduto. Eppure pronto a esser riscoperto ancora un’altra volta, e questo perché in fondo ognuno di noi spera di vedere prima o poi avverato e funzionante quel Jurassic Park mancato, per il quale fare la fila nella speranza di accaparrarsi un biglietto.
Jurassic Park [id., USA 1993] REGIA Steven Spielberg.
CAST Sam Neill, Laura Dern, Jeff Goldblum, Richard Attenborough, Samuel L. Jackson.
SCENEGGIATURA Michael Crichton, David Koepp. FOTOGRAFIA Dean Cundey. MUSICHE John Williams.
Fantascienza/Avventura, durata 127 minuti.
Il mondo perduto – Jurassic Park [The Lost World: Jurassic Park, USA 1997] REGIA Steven Spielberg.
CAST Jeff Goldblum, Julianne Moore, Arliss Howard, Richard Attenborough, Vince Vaughn.
SCENEGGIATURA David Koepp. FOTOGRAFIA Janusz Kaminski. MUSICHE John Williams.
Fantascienza/Avventura, durata 129 minuti.
Jurassic Park III [id., USA 2001] REGIA Joe Johnston.
CAST Sam Neill, William H. Macy, Tea Leoni, Laura Dern, Alessandro Nivola.
SCENEGGIATURA Peter Buchman, Alexander Payne, Jim Taylor. FOTOGRAFIA Shelly Johnson. MUSICHE Don Davis, John Williams.
Fantascienza/Avventura, durata 88 minuti.
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