Tito il cinefilo
Opera prima della regista serba Mila Turajlic, recuperato dalla distribuzione italiana a cinque anni dalla sua effettiva realizzazione, Cinema Komunisto è un documentario di ricostruzione storica che prova a restituire il clima e le contraddizioni della Jugoslavia di Tito attraverso la lente speciale della sua cinefilia.
Lavorando anzitutto sulla visione e riproposizione del materiale ricavato da circa 300 film dell’epoca, dal ricchissimo repertorio a sua disposizione, dalla consultazione di documenti inediti direttamente attinti dall’archivio privato di Tito e dalle interviste a personaggi, noti e meno noti, che intorno al cinema gravitavano in Jugoslavia nel suo momento di massimo sviluppo, Mila Turajlic tenta di costruire il racconto di un’immagine e di un immaginario: della loro fabbricazione, della persuasione occulta che essi esercitano, della memoria che contribuiscono a creare e ad alimentare nel tempo. Il risultato sorprende per la capacità che questi materiali filmici possiedono, anche grazie a un curato montaggio, nel confermare la piena coincidenza di una nazione con la figura del suo leader: il cinema è stato uno degli strumenti per raccontare all’estero, in una forma mitologica e propagandista, la felice ascesa di un paese interamente orientato a glorificare la retorica del socialismo, destinata a sgonfiarsi e a fallire nel momento stesso in cui il suo nume tutelare scompariva. Di sequenza in sequenza, Cinema Komunisto racconta questo fantasma, facendo del confronto ieri-oggi una delle sue assi portanti (gli studi cinematografici della casa di produzione Avala, creati nel 1945 su una collina vicino a Belgrado, oggi completamente abbandonati) e procedendo con precisione lungo la linea umana della memoria e dell’aneddotica: la creazione del genere nazionale degli “spaghetti eastern”, le visite delle grandi star hollywoodiane in Jugoslavia, la realizzazione epica del film La battaglia della Neretva, candidato all’Oscar nel 1969, le testimonianze del proiezionista di Tito, al suo fianco per oltre 32 anni, l’infinito materiale cinematografico, scritture e progetti in primis, su cui lo stesso Tito era intervenuto di propria mano nel corso dei suoi anni di potere. Non è la nostalgia, naturalmente, la cifra di questa minuziosa e personale riappropriazione del passato, ma piuttosto il desiderio di un bilancio storico maturo e disincantato, dove ancora una volta il cinema, e il suo strumento immagine, siano metafora di un’illusione, una proiezione appunto, attraversata da moltissime vite, di fatto conclusa e perduta nell’istante stesso in cui si affaccia, malinconica, sul futuro.
Cinema Komunisto [id., Serbia 2010] REGIA Mila Turajlic.
SCENEGGIATURA Mila Turajlic. FOTOGRAFIA Goran Kovacevic. MUSICHE Nemanja Mosurovic.
Documentario, durata 100 minuti.