West Side Tokyo
Tokyo Tribe è un musical rap giapponese la cui trama gira intorno a una faida fra le gang giovanili di Tokyo. È tratto da un manga di successo ed è una sorta di West Side Story moderno e splatter, sta a voi decidere se l’idea vi solletica oppure no.
Sion Sono è un regista audace autore di opere di culto che, più che un pubblico, ha un vero e proprio fan club composto di gruppetti di cinefili filo-asiatici. Di solito occupano le prime file del cinema e si gustano il film tra le risate e i commenti di apprezzamento. Sion Sono è un po’ come Quentin Tarantino: un regista/personaggio dalla personalità forte. I suoi fan godono nel riconoscere il suo tocco registico; meglio saperlo prima di vedere i suoi film. Tokyo Tribe è arrivato in Italia grazie al Future Film Festival (prima è stato a Torino) ed è pieno di sangue, umorismo e situazioni al limite del paradossale. È un film che cerca e ottiene la reazione del pubblico, spesso in maniera grossolana perché privo di sostanza. I personaggi sono tantissimi e tutti bidimensionali, le vicende sono (volutamente) frivole e condite da una morale trita. Scopriremo (lo si può dire senza paura di spoilerare) che i cattivi sono tali per compensare la lunghezza del loro pene. “Non conta quanto è grande il tuo pene ma quanto è grande il tuo cuore”; è più una gag che un tentativo di insegnarci qualcosa e rappresenta bene il carattere del film: superficiale e spaccone, fatto di momenti estemporanei ma privo di quel guizzo creativo che si trova in altri lavori di Sion Sono, compreso il precedente Why Don’t You Play in Hell?. Le gang si muovono in una Tokyo irreale e notturna, completamente ricostruita in studio e illuminata di mille colori al neon. I personaggi non parlano ma rappano, compreso il narratore che ci racconta la situazione delle gang di Tokyo, per poi prendere parte alle battaglie in prima persona. Insomma, Tokyo Tribe è quanto si più lontano dal realismo si possa immaginare ed è per questo che funziona, come musical. La violenza estrema allontana ancora di più la narrazione dalla realtà. Si tratta di un gore patinato ed eccedente, condito di pessimo sangue aggiunto digitalmente: l’anti-realismo di Sion Sono calza perfettamente l’universo irreale del musical, restando in bilico tra il videoclip patinato e il trash d’autore, tra l’esuberanza dei giovani che si raccontano e l’eccesso di cattivo gusto col conseguente ribaltamento di significato. È un rapporto ambivalente e ironico con la cultura giovanile che ricorda molto quello di Spring Breakers, anche se il film di Harmony Korine è molto più ermetico. Tokyo Tribe sceglie una strada più semplice, quella dell’eccesso deliberato. Ne risulta un film spassoso, ma che lascia il tempo che trova.
Tokyo Tribe [Tokyo Toraibu Tu, Giappone 2014] REGIA Sion Sono.
CAST Akihiro Kitamura, Ryohei Suzuki, Tomoko Karina, Hitomi Katayama.
SCENEGGIATURA Sion Sono (tratta dall’omonimo manga di Santa Inoue). FOTOGRAFIA Daisuke Soma. MUSICHE B.C.D.M.G.
Comico/Drammatico/Musical, durata 116 minuti.