Far East Film Festival 17, 23 aprile – 2 maggio 2015, Udine
Ahreum: la storia del bambino nato dal vento
Ci sono film che toccano direttamente il cuore, al di là del loro valore, ci sono film che non hanno paura di commuovere, ed è questo il caso di My Brilliant Life, première europea al Far East Film Festival, opera del regista sud coreano E J-Yong.
È una vita piena quella di Ahreum, ragazzino di sedici anni che ne sente e ne dimostra ottanta a causa di una malattia, la progeria. Le sue giornate, costretto a casa, sono tutte uguali: di fronte al computer a scrivere la storia più bella, quella dei suoi genitori, un amore iniziato un giorno all’improvviso da cui è nato subito lui, le frasi che si formano sul foglio bianco e noi che a poco a poco ricostruiamo il momento. Passa le ore con i suoi compagni più fedeli: le pastiglie, i cappellini per nascondere i capelli grigi, gli occhiali da sole per non mostrarsi alla gente, e così è cresciuto in quel piccolo corpo un uomo dai pensieri profondi. Pochi amici a lenire i suoi mal di testa, pochi coetanei a condividere le sue scoperte, ad accompagnarlo solo l’anziano vicino di casa e i genitori: la madre, donna forte e combattiva, il padre, eterno bambino ancora, almeno in apparenza, tristemente immaturo. I due genitori assistono impotenti all’esaurirsi della vita del loro figlio: il padre, vigoroso Anchise, porta sulle spalle il debole Enea, in una pagina di epica greca ironicamente ribaltata, dopo che in una fuga notturna Ahreum chiede di poter vedere le stelle per l’ultima volta. E poi c’è lui che impariamo a conoscere fin da subito, un genio con le parole, sagace, impertinente come solo le persone eccezionali sanno essere. My Brilliant Life ci presenta il quotidiano del suo protagonista diverso dagli altri che subisce soprusi, umiliazioni, ma che è in grado anche di apprezzare le piccole soddisfazioni. Nessun falso patetismo, né pietismo, molti sono i momenti in cui si sorride, si ride di ciò che Ahreum e gli altri dicono, vivono, fanno. C’è anche la malinconia – per ciò che non vivrà mai – la rabbia – per ciò che non diventerà, si pensi alla poesia sul padre -, il dolore – per tutti tutti quei sogni che non realizzerà mai – che si insinuano prepotentemente in noi. L’opera del regista ha in sé una purezza tipica di questa tipologia di film in cui il tempo, la malattia e l’esistenza fanno a pugni e sentiamo il fiato corto per quella corsa contro il tempo di chi vuol fare più cose possibili (Ahreum, privato della vista, beve dell’alcol mentre ascolta una canzone triste) e di chi deve accettare che il momento oramai è arrivato. My Brilliant Life è un inno alla vita di cui assaporiamo ogni istante – torna in mente l’ultima “lettera” che il figlio scrive ai genitori in cui emerge il sentimento di profondo amore e gratitudine nei loro confronti. My Brilliant Life è un film piacevole che accarezza come il vento di quella giornata in cui è stato concepito Ahreum.
My Brilliant Life [Dugeundugeun nae insaeng, Corea del Sud 2014] REGIA E J-yong.
CAST Song Hye-kyo, Kang Dong-won, Jo Seong-mook.
SCENEGGIATURA E J-yong, Oh Hyo-jin, Choi Min-seok. FOTOGRAFIA Lee Jae-hyuk. MUSICHE Jeong Jae-hyeong.
Commedia/Drammatico, durata 100 minuti.