SPECIALE ÁLEX DE LA IGLESIA
Il ragazzo si farà…
Facciamo un gioco. Álex de la Iglesia è un regista spagnolo esordiente che, come ogni novellino che deve farsi le ossa, realizza cortometraggi: Mirindas asesinas, Hitler esta vivo e El código sono i suoi lavori.
Diciamo fin da subito che il “ragazzo” è originale e dimostra di conoscere il mezzo cinematografico. In tutti e tre i lavori è grande il debito con un umorismo e una libertà creativa tipica di alcuni suoi conterranei, Almodovar e Bigas Luna per citarne tra i più famosi. Tre corti con tre tecniche diverse, ma con una certa irriverenza che li accomuna. Mirinda asesinas racconta di un uomo che entra in un bar per bere una Mirinda (bevanda spagnola) e, dopo essersi rifiutato di pagarla compie una strage; Hitler esta vivo mostra il Fuhrer (una caricatura abbastanza ridicola) nel 1970 in Brasile mentre si muove tra natura e scrive in una lavagna; El código ci presenta un Leonardo Da Vinci che ci spiega il suo “codice” e il rapporto con gli artisti dell’epoca. Il nonsense e il surrealismo regnano sovrani. Solo il primo ha una struttura “canonica” mentre gli altri due, di durata più breve, sembrano non aver un loro significato. De la Iglesia ci racconta di uomini comuni, e anche un po’ sfigati, che si ribellano alle convenzioni cercando di farsi rispettare con tutti i mezzi che hanno a disposizione. Hitler ha vissuto tra la gente seguendo i suoi principi in Brasile, ci ha illusi di essersi suicidato. Leonardo ci racconta le sue invenzioni come se fossero una routine. Tre opere che sono legate tra di loro da un sottile filo, che li sorregge attraverso uno stile ben definito. Pazzia e canonica normalità, convivono nello stesso momento e dimostrano che sono alla base della vita di tutti i giorni. I suoi personaggi sono indigenti che man mano rivelano aspetti e tendenze psicologiche aberranti e fuori dal comune. È quasi lampante che i suoi lavori nascano da uno studio ben preciso che celebra, soprattutto nel primo corto, i mondi fumettistici e della commedia nera. Mirindas asesinas sembra un omaggio espressionista, e gioca con destrezza, con luci e ombre come in un perfetto saggio finale di un corso di regia. De la Iglesia punta subito a manifestare che il suo cinema è violento, sporco e cattivo, violenza che può essere anche solo ideologica e “colta”: il complotto sulla morte di Hitler e l’umanizzazione del mito leonardiano su tutti. Ma non è cattivo gusto, è solo un preludio a un discorso che ci si immagina sarà approfondito nella, si spera, lunga carriera da regista del nostro.
Mirindas asesinas [id., Spagna 1991] REGIA Álex de la Iglesia.
CAST Álex Angulo, Saturnino García, José Antonio Álvarez, Ramón Barea.
SCENEGGIATURA Álex de la Iglesia, Jorge Guerricaechevarría. FOTOGRAFIA Kiko de la Rica.
Grottesco, durata 12 minuti.
Hitler esta vivo [id., Spagna 2006] REGIA Álex de la Iglesia.
CAST Manuel Tallafé, Amaya Díez.
SCENEGGIATURA Manuel Tallafé, Álex de la Iglesia, Amaya Díez.
Grottesco, durata 2 minuti.
El código [id., Spagna 2006] REGIA Álex de la Iglesia.
CAST Manuel Tallafé.
SCENEGGIATURA Álex de la Iglesia, Manuel Tallafé. FOTOGRAFIA Tony Mendoza.
Grottesco, durata 3 minuti.