Digitale sensibile
Il Centro Nazionale del Cortometraggio di Torino, in collaborazione con il CSC – Dipartimento d’animazione, presenta una serata (mercoledì 1 aprile, cinema Massimo, ore 20.30) dedicata ad una delle promesse del cinema d’animazione italiano: Mauro Carraro.
Mauro Carraro è uno degli autori italiani più promettenti nel campo dell’animazione; trentenne d’origine friulana, ha affinato la sua tecnica e la sua poetica in Francia e poi in Svizzera, sperimentando soprattutto le possibilità della computer grafica e del 3D in chiave emotiva ed evocativa: lo si vede in Matatoro, corto dedicato alla Corrida e suo saggio finale alla Supinfocom (che segue il divertente sketch Petit Pas e il surreale omaggio al disegnatore francese Muzo Muzorama). La passione, l’epica e la tragedia di quello sport vengono trasfigurate, senza l’ombra né di giudizi morali né di esaltazione, da uno stile vivacissimo e fantasioso, ricco di riferimenti alla pittura e all’illustrazione, rafforzato da una costante vena di umorismo surreale – si vedano, per esempio, come vengono rappresentate la bolgia degli spettatori e le loro reazioni – che, spesso, acquista un sottofondo malinconico. L’umorismo surreale e a tratti mesto e malinconico sembrerebbe del resto essere già una costante dell’autore, presente anche nei primi corti realizzati al di fuori della scuola di specializzazione. In particolare in Hasta Santiago (2013), cronaca e rielaborazione del pellegrinaggio verso Santiago De Compostela compiuto dallo stesso Carraro. I stravaganti personaggi incontrati, le esperienze vissute e i ricordi vengono raccontati con un misto di umorismo lieve e tenerezza, anche grazie al disegno essenziale che, lasciando spesso il fondo monocromatico, razionalizza al massimo scenografie e ambienti mettendo così in maggiore risalto i personaggi e le sensazioni rappresentate. Sempre con un certo surrealismo di fondo, come si vede, per esempio, nella scena della salita alla Madonna del Pilar. Di diversa impostazione è il poetico Aubade (2014), forse il risultato più memorabile finora raggiunto dall’autore, una sorta di Fantasia in CG che, sulle note di un violoncellista emerso dalle acque del lago di Ginevra, raffigura lo spettacolo dell’alba. Le silhouette nere di un gruppo di nuotatori e degli uccelli aquatici sembrano i ballerini di questa sinfonia tesa a esaltare la bellezza struggente del sorgere del sole, capace di dare una luce e un fascino diversi anche agli elementi del quotidiano rappresentati. Aubade diventa così un affascinante e poetico omaggio alla bellezza della natura, non privo, anche in questo caso, di elementi surreali. Accompagnano le opere di Carraro due cortometraggi realizzati da studenti del CSC: Office Kingdom di Salvatore Centoducati, che ironicamente trasporta le disavventure burocratiche tipicamente italiane in un contesto fantasy, e Ritornello d’amore di Alessandra Atzori, originale rilettura di una storia d’amore, tra un senzatetto e una radio, completamente basata sui suoni e sulle musiche che escono dall’apparecchio.