Per non dimenticare
Ispirato dalle vicende di Yoram Friedman, già alla base del romanzo Lauf Junge Lauf di Uri Orlev, Corri ragazzo corri racconta la storia di Jurek, bambino ebreo di nove anni costretto a fuggire dal ghetto di Varsavia e a separarsi da genitori e fratelli per salvarsi dai nazisti.
Per i tre anni che lo separano dalla fine della guerra, vive nei boschi e nei villaggi vicino la capitale polacca: imparerà a dormire sugli alberi e a cacciare per nutrirsi, sopravvivrà al gelido inverno chiedendo ospitalità in cambio di manodopera. Qualcuno lo aiuterà, qualcuno no.
Nelle sale italiane solo il 26-27-28 gennaio in occasione della Giornata della Memoria, Corri ragazzo corri racconta un’altra struggente e incomprensibile pagina di storia. Il regista Pepe Danquart – Premio Oscar nel 1994 per il cortometraggio Schwarzfahrer – porta sullo schermo la vita di un bambino che ha perso tutta la propria infanzia per gli orrori della guerra, ma non ha saputo arrendersi e con grande coraggio e audacia ha affrontato un viaggio infinito vero la salvezza. Il film ha più un’impronta educativa che puramente cinematografica, con continui flashback che spesso ne limitano la narrazione, ma riesce comunque a imprimere un senso di avventura e smarrimento negli occhi di Jurek. Neve, boschi, fattorie, nazisti, imboscate sono solo alcuni degli ostacoli che Jurek deve affrontare e superare, improvvisandosi anche un bambino orfano cattolico, pur di onorare l’ultima frase del padre: “tu devi sopravvivere”. Una sopravvivenza che per anni sembrava un miraggio, ma che passo dopo passo è invece riuscita a dissolvere tutta la tragedia e gli orrori subiti in silenzio. Gli ultimi fotogrammi del film, con il vero Yoram Friedman intento a giocare con la sua famiglia a Israele, confermano che, dopotutto, ne è valsa la pena. E nonostante il film in generale riservi qualche sbavatura, soprattutto nella sceneggiatura, riesce comunque ad arrivare nel profondo del cuore, toccando un tema ancora oggi inimmaginabile. Eppure sono racconti di esperienze vissute in prima persona da qualcuno che aveva la sola colpa di essere ebreo. A settant’anni dalla scoperta dell’Olocausto e dall’orrore nazista, la memoria deve rimanere legata costantemente a quegli anni per tutti coloro che sono stati brutalmente privati della vita, morti o sopravissuti. Perché Corri ragazzo corri non fa che aggiungere un’ulteriore pagina ad un libro di storia che andrebbe onorato ogni giorno, per ricordare quanto di disumano l’uomo abbia fatto.
Corri ragazzo corri [Lauf Junge Lauf, Germania/Francia 2013] REGIA Pepe Danquart.
CAST Andrzej Tkacz, Kamil Tkacz, Elisabeth Duda.
SCENEGGIATURA Pepe Danquart, Heirich Hadding (tratto dal libro Lauf Junge Lauf di Uri Orlev). FOTOGRAFIA Daniel Gottschalk. MUSICHE Stéphane Moucha.
Drammatico, durata 108 minuti.