Va bene. Regola cinefila dice che non si dovrebbe mangiare al cinema. Eppure molti lo fanno. Anzi, gli esercenti dei multiplex non hanno difficoltà ad ammettere che i proventi del bar sono spesso i soli che permettono di pagare gli stipendi e realizzare gli utili necessari ad andare avanti.
Il ricarico sui prodotti è spaventoso: popcorn + cola, che al proprietario costa in tutto, tra elettricità dei fornelli e materia prima, circa 40 centesimi, viene venduto come minimo a 6 euro e 90. Non parliamo poi di menu più elaborati, e delle altre merendine.
Lo devo ammettere: mangio al cinema. Solo nei multiplex, però, visto che nelle sale d’essai esistono prodotti assai menoappetitosi (si parla sempre di trash food) e che non amo disturbare un tipo di spettatore che detesta la pratica di mangiare e guardare insieme. Si dirà: anche nei multiplex si può disturbare qualcuno che non ama odori e sgranocchiamenti vari. Nel mio piccolo faccio in modo di accertarmi che chi è vicino a me sia un mangiatore a sua volta (e nel 90% dei casi è così).
Ma perché mangio nei multiplex? Mi piace, anzitutto. E poi mi sembra anche di fare qualcosa di assolutamente naturale. Le ormai numerose storie della spettatorialità cinematografica raccontano che la sala è sempre stata considerata un luogo dove vige il principio di piacere. Oltre al guardare, in sala si è sempre fumato (finché si è potuto), bevuto, persino fatto l’amore. Il cinema, che come noto ha un rapporto totalizzante col cibo, si candida naturalmente ad essere un posto dove i piaceri e i cinque sensi (il 3D va nella stessa direzione) devono essere stimolati contemporaneamente.
Ovviamente, il problema è il tipo di cibo. Popcorn geneticamente modificato, chips salatissime, cole annacquate e gelide, e così via. Eppure, persino un vegetariano biosostenitore come il sottoscritto, cede spesso e volentieri – non senza essersi informato sugli oli di frittura e il tipo di mais delle varie catene (sempre che ci si possa fidare). La forza del cinema e del principio di piacere è più forte: vedere Super 8 in una sala piena di dodicenni, tutti insieme con un bicchiere gigantesco di pop corn e un litro di cola ghiacciata, o di arachidi e bibita, beh, è godibilissimo, almeno quanto assistere in religioso silenzio a Uomini di Dio in compagnia di assoluti cultori. La cinefilia è tutto questo, non una esperienza contro l’altra.