Massacro in salotto
Tratto dalla piéce teatrale di Yasmina Reza, attrice e drammaturga francese pluripremiata, il nuovo film di Polanski, in concorso nella sezione “Venezia 68”, unisce una manciata di premi Oscar dentro una stanza, fino alla carneficina.
Due coppie sono accomunate da due figli della stessa età, che si sono azzuffati: il figlio di Penelope e Micheal Longstreet (Jodie Foster e John C.Reilly) è stato malmenato dal compagno e ha perso due denti. Penelope è un’amante della società civilizzata, scrittrice interessata al Darfur e colleziona libri d’arte.
Il marito, apparentemente un bonaccione, commercia articoli casalinghi all’ingrosso. Padre e madre del bambino “carnefice” sono invece Alan e Nancy Cowan (Christoph Waltz e Kate Winslet), un avvocato di successo e una business woman? Che cosa sta alla base di una carneficina? Entrambe le coppie si prodigano in scuse e convenevoli, da veri adulti politicamente corretti mostrano comprensione per la fastidiosa vicenda di violenza tra i due figli. È proprio così? Polanski fa ruotare gli attori attorno ad un solo spazio: siamo nel nucleo familiare della casa dei Longstreet, ed è qui che avviene lentamente la disputa sanguinolenta, allegoricamente parlando.
Tutti nascondono un fastidio reale verso la coppia “nemica”, le donne ogni tanto si comprendono sottilmente, gli uomini legano a volte, quasi disinteressati, ma la tregua dura poco. Jodie Foster è perfetta, isterica e repressa dalla profonda devozione verso i diritti umani, e sebbene il marito finga di mediare, anch’egli non impiega molto a stufarsi. Impeccabile è anche Christoph Waltz, sbruffone ed egocentrico, che finisce per diventare un “bambino impaurito” una volta abbandonato dal suo fidato cellulare. Ancora meravigliosa è Kate Winslet, che tramuta la sua iniziale comprensione in un disgusto concreto, che si fa vero vomito (mentre il pubblico applaude e ride). Non ci si annoia in questo film, nonostante il set rimanga lo stesso; visto la sua origine teatrale il ritmo è costante, l’umorismo è intenso e non banale. La disfatta delle convenzioni futili del mondo adulto disvela non soltanto il conflitto tra le coppie, ma quello insito in entrambe. Reilly, ovvero Micheal, sbotta sfinito: “la coppia è la prova più terribile che Dio possa infliggerci”, e ancora: “i figli portano alla rovina”. Crollano le finte certezze, i belligeranti si abbandonano alla sconfitta reciproca e a quella individuale. Nel frattempo però, Polanski nella sua trasposizione (che ha sceneggiato con la stessa Reza) ci dà una speranza di risoluzione tra le parti in conflitto: i due ragazzini, nonostante il torto e le ferite, si sono riconciliati.
Carnage [id., Francia/Germania/Polonia/Spagna 2011] REGIA Roman Polanski.
CAST Christoph Waltz, Kate Winslet, John C. Reilly, Jodie Foster.
SCENEGGIATURA Yasmina Reza, Roman Polanski (tratto dalla piecè Il dio del massacro di Yasmina Reza). FOTOGRAFIA Paweł Edelman. MUSICHE Hervé de Luze.
Drammatico, durata 79 minuti.