In ogni angolo della vita
Gli alberi simboleggiano da sempre l’immobilità e la resistenza agli eventi, dove nascono muoiono. Eppure niente di più sbagliato si potrebbe pensare: gli alberi sono creature viventi, che si muovono e vengono plasmate dalla natura e dagli interventi umani, per accompagnare l’umanità nella sua evoluzione.
Dagli strumenti musicali alle imbarcazioni, dal fuoco alla hobbistica, fino alla costruzione di un mezzo di comunicazione tra persone “diverse”. Questi sono solo alcuni degli utilizzi possibili di un materiale e di una figura così malleabile e così possente, da sopravvivere agli uomini nonostante il loro atteggiamento. Presentato dagli autori e dai protagonisti al 55° Festival dei Popoli, Alberi che camminano è un documentario nato da un soggetto di Erri de Luca, a sua volta ispirato ad un episodio della Bibbia, narrato con l’usuale spontaneità e immediatezza delle immagini dello scrittore napoletano. La tematica e il trattamento potrebbero facilmente ricadere in una retorica pedante e patetica, invece le varie “visioni” (così le chiamano gli autori) dell’importanza del legno e degli alberi nelle nostre vite si succedono velocemente, giusto in tempo per salvarsi da quel moto piagnucolante di chi lamenta un passato che non c’è più. Le immagini sono vivide, accompagnate solo in certe occasioni da rumori rigorosamente suonati dai legni orchestrali, e offrono un panorama vario e sorprendente, nella sua semplicità, che dimostra il passaggio del tempo ed i suoi effetti sulle persone e sugli alberi. L’intervento di due scrittori come Erri De Luca e Mauro Corona dà al documentario forse l’afflato più finto, nel senso che, nella rassegna di lavoratori e persone che vivono a contatto con la materia prima, la loro spontaneità aveva reso stupefacente la loro scoperta da parte degli spettatori. Vedere apparire gli scrittori, pure encomiabili per il loro impegno anche cinematografico, fornisce una sorta di impressione di voler a tutti i costi elevare il film con volti conosciuti e rispettati. Questo comunque è voler trovare il pelo nell’uovo di una costruzione diegetica praticamente impeccabile; il risultato finale poi può piacere o meno, più toccare o meno le corde emotive del pubblico, ma non si può negare l’esistenza di un lavoro più che rispettabile di autori, davanti e dietro le quinte. Soprattutto perché la lavorazione è stata portata avanti da una squadra di giovani del cinema italiano, De Luca a parte, riuscendo a confezionare un prodotto maturo e affascinante, forse non troppo originale, ma comunque molto interessante.
Alberi che camminano [Italia 2014] REGIA Matteo Colombo.
CAST Erri De Luca, Mauro Corona.
SCENEGGIATURA Erri de Luca. MUSCIHE Gabriele Mirabassi.
Documentario, durata 59 minuti.