SPECIALE BUSTER KEATON
Se qualcun altro dice “Come ai bei tempi!” mi butto dalla finestra
Ultimo film di Charlie Chaplin a Hollywood, Luci della ribalta è probabilmente una delle più illustri vittime degli oscuri anni del maccartismo: rimasto inedito negli U.S.A. fino ai primi anni Settanta, quando a Chaplin fu conferito un Oscar “retroattivo” per la colonna sonora e tutti gli onori di chi era rimasto confinato, per presunti motivi politici, al di fuori del Paese, il film rimane dopo oltre sessant’anni uno dei titoli chiave per la poetica del suo autore e l’occasione, unica prima ancora che sorprendente, per l’ormai celebre duetto comico con Buster Keaton che ne accompagna il finale.
La storia è nota: a Londra, quando ormai le ombre del primo conflitto mondiale stanno per calare sull’Europa, il comico Calvero, clown decaduto e alcolizzato per il dolore che il progressivo insuccesso dei suoi numeri gli procura, salva dal suicidio la giovane e affascinante ballerina Terry e, con la forza del suo entusiasmo artistico ormai al tramonto, la riporta alla vita. Il legame sentimentale che potrebbe scaturirne è impensabile per la differenza di età, e per il mentore non resta che la dolcezza di un ultimo spettacolo insieme alla propria diletta. Sospeso tra commedia e tragedia, forte di un intreccio dal sapore romanzesco, il film di Chaplin è tappa ideale del definitivo “smascheramento” di Charlot all’insegna di un personaggio psicologicamente più sottile, ambiguo (alcolizzato perché non ha successo o senza successo perché alcolizzato?), irrisolto. Dietro ai riflessi del melò che un amore impossibile sottende, alla riflessione sull’arte e il teatro come strumenti per affrontare la paura e toccare la meraviglia, al fantasma della morte che suggella senza preavviso il senso di un percorso, Luci della ribalta è anche un film che attinge all’autobiografia di Chaplin. Non solo perché lascia intendere la rievocazione dei suoi primissimi esordi nel music-hall britannico, ma perché attraverso un racconto in cui la parola e la sua importanza nella caratterizzazione del personaggio diventano dominanti, Chaplin preserva una dialettica continua, anche a livello formale, fra il cinema classico del sonoro e la grande stagione del muto. Non stupisce in questo senso l’impareggiabile pertinenza del siparietto con Buster Keaton, ingaggiato in un momento di fortissima crisi privata e artistica: oggetto di infiniti rumors e dietro le quinte sul confronto fra i due talenti, oggi l’intera sequenza ha il sapore di un testamento, l’eco di un’esistenza a fare del corpo non soltanto la via alla risata, ma la sintesi, secondo strade differenti, della propria lettura del mondo. Per pochi minuti, sulle assi dello stesso palcoscenico, Chaplin e Keaton raccolgono l’eredità del loro stesso lavoro, comici a un passo dall’oblio nel film, ancora oggi eterne maschere della settima arte. Come ai bei tempi.
Luci della ribalta [Limelight, USA 1952] REGIA Charlie Chaplin.
CAST Charlie Chaplin, Claire Bloom, Nigel Bruce, Buster Keaton, Sydney Chaplin.
SCENEGGIATURA Charlie Chaplin. FOTOGRAFIA Karl Strauss. MUSICHE Charlie Chaplin.
Drammatico/Commedia, durata 137 minuti.