Lui, lei e la zombie
Presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, Burying the Ex segna il ritorno del maestro dell’horror dissacrante Joe Dante: il risultato è una zom com, così come l’ha definita il regista, che conferma il gusto dell’allievo di Roger Corman per un cinema impeccabilmente artigianale e si propone come ideale controcanto alla serialità delle commedie sentimentali americane.
Evelyn è bellissima ma le sue ossessioni vegano-ambientaliste soffocano lo stile di vita di Max, che lavora come commesso in un negozio di trucchi horror e adora i vecchi film di genere: quando la loro relazione diviene insopportabile, Max prende coraggio e accetta l’idea di lasciare Evelyn, ma un autobus un po’ troppo distratto gli risparmia lo sforzo, investendo e uccidendo sul colpo la ragazza. Purtroppo per lui, una promessa di amore eterno fatta qualche tempo prima in presenza di un pupazzetto satanico permette a Evelyn di resuscitare e, novella zombie, bussare alla porta dell’amato, ostacolando il suo futuro e la relazione, molto più sincera, con l’anima gemella Olivia. Questo, in estrema sintesi, il nodo narrativo alla base di un film fresco nella scrittura e ben congegnato nella messinscena, che sul tessuto primario della commedia immette in chiave metaforica gli stilemi del cinema horror: del resto Burying the Ex pone al centro della sua riflessione disimpegnata l’incapacità, nelle relazioni contemporanee, di affrontare e digerire la responsabilità e il senso di colpa che preludono alla fine di una storia. Seppellire la propria ex diventa così una pratica necessaria per rivendicare se stessi e, sotto molti aspetti, diventare adulti una volta per sempre. Joe Dante dirige con maestria tecnica e grande ritmo questa commedia che tanto avrebbe da insegnare alle ormai stereotipate teen-comedy e love stories giovanili, forse le prime responsabili ad aver affossato il cinema horror agli occhi del grande pubblico: lo fa rinunciando volontariamente a qualsiasi impronta autoriale e preferendo costruire, sulla scia di quello che fu per Sam Raimi Drag me to hell, un ben visibile sottotesto di divertenti omaggi e citazioni di genere, con gran gusto dello spettatore cinefilo. Tra nostalgia e divertimento, il film scorre veloce offrendo molteplici occasioni di risata, senza nascondere tuttavia, specialmente col montaggio parallelo tra una scena di sesso e una di granguignolesco cannibalismo, la ferocia e i ricatti degli amori contemporanei, le dinamiche di potere e i giochi di ruolo tra uomo e donna alle soglie del terzo millennio. Una storia, questa, fatta di seduzioni, attese, bugie e tradimenti: ben più spaventosa di qualsiasi zombie.
Burying the Ex [Id. USA, 2014] REGIA Joe Dante.
CAST Anton Yelchin, Ashley Greene, Alexandra Daddario, Oliver Cooper.
SCENEGGIATURA Alan Trezza. FOTOGRAFIA Jonathan Hall. MUSICHE Ryan Gaines, Joey Hope Singer, Michael Wickstrom.
Commedia, durata 88 minuti.