17° Genova Film Festival, 30 giugno – 6 luglio 2013, Genova
In dialogo aperto con il cinema italiano
La diciassettesima edizione del Genova Film Festival si è da poco conclusa lasciando intendere, anche attraverso i titoli delle opere premiate, l’indiscutibile primato del documentario creativo sul cortometraggio di finzione.
Il programma del Festival ha offerto al numeroso pubblico una fotografia autentica del cinema italiano in tutte le sue sfaccettature, confermando la manifestazione un’occasione di dialogo aperto con la realtà dei talenti emergenti nel nostro paese. Dall’omaggio sentito al da poco scomparso Claudio G. Fava fino alla proiezione di Bakroman dei fratelli De Serio (giurati nella sezione documentari), passando senza troppi imbarazzi attraverso l’interessante incontro con Enrico Vanzina e la visione in anteprima ligure de I corpi estranei di Mirko Locatelli (giurato nella sezione cortometraggi), il Festival curato da Cristiano Palozzi e Antonella Sica raccoglie al suo interno gusti ed esperienze eterogenee, che lo rendono la rassegna più ricca e completa nel panorama genovese e ligure, riconoscibile e stimata a livello nazionale nonostante il deleterio taglio di fondi e contributi che negli ultimi anni l’ha colpita. Stupisce positivamente vedere che un documentario girato con una piccola videocamera nelle terre e nelle adolescenze desolate della Groenlandia – parliamo dell’herzoghiano Arctic Spleen di Piergiorgio Casotti – si sia portato a casa ben tre premi (Miglior Documentario ex-aequo con il curioso L’uomo sulla luna di Giuliano Ricci, Premio della Critica ex-aequo con il cortometraggio Ehi muso giallo di Pierluca Di Pasquale e premio dell’associazione culturale Daunbailò), mentre al cinema di finzione sono stati rivolti ripetuti incoraggiamenti a osare di più, a farsi il più possibile personale, a non temere strade meno battute e rassicuranti, con maggiore attenzione alle produzioni europee e meno provincialismi. Nel concorso cortometraggi il plauso più grande va, in questo senso, a ReCuiem di Valentina Carnelutti, che mette in scena in modo perturbante un evento totalmente straordinario, la misteriosa morte nel sonno di una madre di due bambini piccoli. Il Premio al Miglior Cortometraggio è tuttavia andato a Messaggi da fuori di Alessio Pasqua, che racconta col linguaggio del cinema di impegno civile la lotta di un conduttore radiofonico alle minacce e pressioni della camorra. Il premio alla migliore colonna sonora va invece al cortometraggio di animazione Vudu Dolls di Raimondo Della Calce: è l’animazione una delle suggestioni sempre più presenti, curate e premiate al Genova Film Festival, che con la sua doppia anima, quella del cinema commerciale di produzione romana e quella artigianale dei percorsi più indipendenti, chiude per quest’anno i propri battenti e si prepara – incrociando le dita – all’edizione 2015.