DVD – GRAN BRETAGNA 2012
“Viens-tu du ciel profond ou sors-tu de l’abîme, o Beauté?”
Dal suo sguardo infernale e divino “piovono senza scelta il beneficio e il crimine”. Claire, fascinosa meretrice da duecento anni e madre amorevole di Eleanor, condivide insieme all’adorata figlia l’eternità e un segreto inconfessabile.
Eleanor e Claire sono due soucriants, figure mortifere succhiasangue risalenti alla tradizione stregonesca caraibica. Dopo un secolare pellegrinaggio trovano rifugio in una fatiscente pensione chiamata Byzantium grazie a Noel, giovane che rimane ammaliato dal fascino fatale di Claire. Madre amorevole e procace femme diabolique, tra conturbanti streap-tease e adescamenti di prede, cerca di assicurare la sopravvivenza alla cinerea figlia, nel cui malinconico sguardo “s’affollano notturne larve”, mentre vagando come pallido flâneur “il suo passato cammina con lei”. E se il cuore di Eleanor freme nel ricordare trascorsi di dolore e sopraffazione, le sarà di conforto Frank, un ragazzo affetto da leucemia a cui legherà, con profonda devozione, la sua rivalsa nei confronti di un mondo che non può conoscere la natura della sua stirpe immortale. Intanto figure minacciose si aggirano intorno all’hotel scalcinato, trasformato dal vampiro-madre in lussureggiante bordello in cui pescare sangue benefico. Il ritorno di Neil Jordan, a distanza di tre anni dal deludente Ondine, è un suadente incrocio tra il crepuscolare esistenzialismo del vampire drama e il bildungsroman a tinte melodrammatiche. Come sempre elegante e raffinato nella resa scenografica, il regista de La moglie del soldato recupera le suggestioni da feuilleton in costume di Intervista col vampiro e le trasporta ai giorni nostri oscillando, attraverso flashback evocativi, tra Ottocento ed età contemporanea. Costruito su uno script non certo originalissimo (trasposizione di Vampire Story di Moira Buffini), il film è un vagheggiamento idillico in cui immagini, suoni e colori si spargono tra passato e presente, come le correspondances baudelairiane che inneggiano, entro selve simboliche, alle “estasi dell’anima e del senso”: dall’odore di salmastro del vecchio continente, al lezzo dell’albergo nel presente in cui la genie eterna insegue la sopravvivenza, fino al ritorno alle immagini fluide e coreografiche delle cascate rosso sangue in cui si consuma, nel ricordo di Eleanor, l’iniziazione vampirica attraverso un diafano doppelgänger. Il pregio maggiore del poliedrico Jordan, che per riattualizzare il mito del freak “maudit” si serve di due eccellenti attrici, Gemma Arterton e Saoirse Ronan, è quello di saper interagire tra generi diversi (dal romance di formazione al thriller sovrannaturale) senza snaturare il senso ultimo di un’opera costruita per giustapposizioni di quadri pittorici di intensa bellezza e soave magnetismo.
Byzantium [Id., Gran Bretagna 2012] REGIA Neil Jordan.
CAST Gemma Arterton, Saoirse Ronan, Sam Riley, Jonny Lee Miller, Daniel Mays.
SCENEGGIATURA Moira Buffini. FOTOGRAFIA Sean Bobbitt. MUSICHE Javier Navarrete.
Horror, durata 118 minuti.