Biografilm Festival, 10a Edizione, 6 – 16 giugno 2014, Bologna
In quella testa dentro quella testa
La maschera occhiuta che campeggia su tutti i manifesti dell’edizione 2014 del Biografilm Festival proviene dal film Frank, del regista irlandese Lenny Abrahamson.
Ispirato nell’aspetto all’alter ego Frank Sidebottom del musicista e comico Chris Sievey, e nella sostanza al percorso di enigmatici musicisti sperimentali come Captain Beefheart e Daniel Johnston (che condivide con Frank la connessione tra creazione musicale e disagio psichico), il protagonista Frank è cantante e anima della band sperimentale di nessun successo e dal nome impronunciabile Soronprfbs. Jon Burroughs è un aspirante musicista più nella teoria che nella pratica, che per caso si trova a diventare il tastierista della band, e a sperimentare nel bene e nel male la loro letterale follia. La “condizione diagnosticata” di Frank, che lo fa vivere con un’enorme testa di cartapesta in un mondo parallelo comunque molto più coerente di quello degli altri, “pazzi ordinari”, membri della band (la rabbiosissima Clara/Maggie Gyllenhall, i comportamenti disfunzionali di Don), porta Jon a contatto con l’essenza profonda di una dimensione creativa totalizzante, laterale, violentemente altra, cui risponde credendo di poterla incanalare nelle dinamiche cool dei fenomeni del web, attraverso la documentazione via Twitter, Tumblr, Youtube. La messa in discussione del gruppo a contatto con la possibilità del successo e contemporaneamente con i binari codificati dell’indie rock del festival “South by Southwest”, rappresentato impietosamente come una pedana per l’idolatria hipster, porterà al punto di rottura. Dopo una prima parte delicata, potente e particolarmente divertente, e averci convinti che è tutt’altro che difficile fidarsi della “visione” di Frank, Abrahamson e gli sceneggiatori avevano davanti due scelte: mantenere il registro eccentrico e delineare eventuali narrazioni a partire dal punto di vista centripeto di Frank, oppure smascherare la maschera, mostrare da vicino lo squarcio di sofferenza, spingere allo scontro e alla presa di consapevolezza della malattia mentale. Frank sceglie la seconda e più rischiosa strada: perdendo sì un po’ in ritmo e mancando di approfondimento – ad esempio sul personaggio di Clara, determinante sulla carta ma che rimane forse troppo imperscrutabile – ma tuttavia spiazzando con la sua sfacciata necessità di svelare la dimensione reale di Frank, e con lui la miopia di Jon, e intanto presentando uno scorcio di un universo musicale che si muove in nuove direzioni, discutibili o meno, rispetto alle precedenti epoche del rock alternativo. Menzione alle musiche di Stephen Rennicks e al coraggio di utilizzare il “bello” Michael Fassbender coprendogli il volto, ottenendone in cambio un’interpretazione superba, proprio e soprattutto quando è solo fisicità e voce intubata dal di sotto di una testa finta.
Frank [id., Gran Bretagna/Irlanda 2014] REGIA Lenny Abrahamson.
CAST Michael Fassbender, Domhnall Gleeson, Maggie Gyllenhaal, Scoot McNairy, Carla Azar.
SCENEGGIATURA Jon Ronson, Peter Straughan. FOTOGRAFIA James Mather. MUSICHE Stephen Rennicks.
Commedia/Drammatico, durata 95 minuti.