16° Far East Film Festival, 25 aprile – 3 maggio 2014, Udine
SPECIALE 16° FAR EAST FILM FESTIVAL
Ah, la forza dell’amore…
Il primo dovere di un buon poliziotto è far in modo che nessun innocente muoia invano a causa di un criminale ancora in libertà: questa è la ferma convinzione del veterano Lui Ming-chit, agente esperto e valoroso, talmente votato alla sua missione di ordine e giustizia da non rendersi conto quanto sottile sia il confine tra ragione e ossessione.
Praticamente lo stesso errore commesso dal regista Alan Yuen: tutti i buoni propositi di questo mondo saltano in aria allegramente nel momento in cui nemmeno la vaga idea di una qualche coerenza resiste all’imponente ondata di esagerazione fine a se stessa. Tutto ruota intorno alla ricerca di un superboss che con la sua banda terrorizza Hong Kong: inarrestabili e spietati, sono uomini mascherati con la passione per i furgoni blindati, soprattutto per quello che ci sta dentro. La situazione sfugge presto di mano alla polizia, che sembra impotente nel fermare i criminali… almeno finché non interviene l’incontenibile sbirro Lui.
Sulla carta Firestorm sembra funzionare come dovrebbe, anche l’iniziale progredire della storia ha del potenziale, la spettacolarità in rapida successione di momenti ad alta presa sullo spettatore insieme a uno stile accattivante, fatto di una mdp solida, che sa cosa e come inquadrare, montando poi il tutto di modo che l’attenzione non venga mai meno. O forse no. Se è possibile trovare del buono nella prima metà della pellicola, il macello compiuto nella seconda rende vano il tentativo salvifico che pochi coraggiosi potrebbero tentare, compreso che scrive. L’epica battaglia finale per determinare chi vive e chi muore si svolge nella city di Hong Kong, un campo minato a cielo aperto, un labirinto di macchine e/o autobus pronti ad esplodere, voragini mastodontiche, qua e là arti maciullati e tanta fuliggine a cospargere il capo di eroi e malfattori, mancava solo un tifone di forza otto ed eravamo al completo. Se l’azione, che dovrebbe essere il vero motore del film, è da scartare, non sono da meno trama e personaggi: la prima sommaria e inutile, i secondi altrettanto mal definiti, i loro tormenti interiori polverizzati o banalizzati dalla brama di battaglia. Quando poi persino i furfanti si mettono a giocare a “Lupi e contadini” per scovare la talpa tra loro, non ne vale più veramente la pena. Dopo tutto questo, tentare un paragone con The Raid 2: Berandal è imbarazzante. Ovvio, sono entrambi action movie, ma se Gareth Huw Evans è capace di votarsi esclusivamente all’azione più pura e dannatamente persuasiva, Alan Yuen compatta un miscuglio di idee, confezionando un action-police drama incapace di reggersi in piedi.
Firestorm [Fung bou, Hong Kong 2013] REGIA Alan Yuen.
CAST Andy Lau, Hu Jun, Lam Ka-tung, Yao Chen, Lui Ray.
SCENEGGIATURA Alan Yuen. FOTOGRAFIA Chan Chi-ying. MUSICHE Peter Kam.
Azione, durata 118 minuti.