SPECIALE MITOLOGIA POP
Perché guardare Cabiria
Quando ci si trova davanti a film come Cabiria si nota una certa riverenza confronti da parte di critici ed esperti. Spesso dunque la domanda che sorge è “perché questo film è importante?”.
Per rispondere a questa domanda non basterebbe un corso di storia del cinema, ma si possono velocemente ripercorrere alcuni degli elementi che fanno di Cabiria l’istituzione culturale che rappresenta. Il film infatti incarna la completa affermazione del cinema narrativo e la padronanza del suo linguaggio, con un uso della macchina da presa che finalmente si libera della staticità dell’inquadratura fissa e inizia a muoversi all’interno di scenografie imponenti e maestose. Cabiria è infatti anche uno dei più grandi sforzi produttivi dell’epoca. Scenografie ed effetti speciali del genere (pensiamo per esempio al Moloch) sono frutto di lavoro e costanza artigianale che difficilmente si sono ritrovati in altri ambiti culturali e nazionali. E la sapienza artigianale si riscopre anche nella colonna sonora, con quella pietra miliare che è la Sinfonia del fuoco. Ma soprattutto Cabiria è il capostipite del cinema mitologico, nonché la prima apparizione sul grande schermo di Bartolomeo Pagano che, da personaggio secondario per Pastrone, diventerà il modello di Maciste e dei forzuti italici, che perdura fino ai giorni nostri. Basti pensare al filone mitologico hollywoodiano o alla stereotipo dell’italiano muscoloso ancora oggi ben presente, per intuire la portata di questo simbolo. Nel suo essere così italiano nell’ideazione e nella realizzazione, questo film lo è anche nelle controversie, tanto che per lungo tempo l’attribuzione del titolo è andata a Gabriele D’Annunzio (in realtà autore delle didascalie per i cartelli), un po’ per prestigio e un po’ per attirare il pubblico con un grande nome. In altre parole Cabiria rappresenta l’inizio del cinema italiano e delle sue particolarità. In questa carrellata (vergognosamente breve) di spunti per parlare di questo film non si vuole certo rendere la sua entità culturale; si vorrebbe solo dare una serie di impressioni che possono rispondere ad alcune obiezioni. Perché Cabiria è importante? Perché è ancora una delle visioni obbligatorie di ogni corso della storia del cinema? Perché il film di Pastrone/D’Annunzio rappresenta un nucleo di quello che l’italianità sarebbe diventata nella cultura mondiale, ma soprattutto è un insieme di innovazioni tecniche e tematiche imprescindibili.
Cabiria [Italia 1914] REGIA Giovanni Pastrone.
CAST Carolina Catena, Lidia Quaranta, Gina Marangoni, Umberto Mozzato, Bartolomeo Pagano.
SCENEGGIATURA Giovanni Pastrone, Gabriele D’Annunzio. FOTOGRAFIA Augusto Battagliotti, Eugenio Bava, Natale Chiusano, Segundo de Chomòn, Carlo Franzieri, Giovanni Tomatis. MUSICHE Joseph Carl Breil, Manlio Mazza, Ildebrando Pizzetti.
Mitologico, durata 168 minuti.