Uno sforzo apprezzabile
Prendete le maglie a rete di Spring Breakers, aggiungete l’ambientazione da strada di 8 Mile e unite un po’ di presenze femminili e sentimentalismo: avrete ottenuto così lo stile di Jamesy Boy.
La trama narra la storia di James, un adolescente che si avvicina al mondo della criminalità per poi venire arrestato e passare molti anni tra riformatorio e carcere. In un’alternanza di racconto al presente e flashback, il film racconta il percorso verso il basso di James e la sua risalita grazie ad un compagno di cella. Il tutto condito da una storia d’amore fallita a causa del suo arresto. La pellicola è talmente infarcita di stereotipi e stilemi di genere che rischia di rimanerci infangata, a scapito dei contenuti più prettamente drammatici. C’è infatti un substrato drammatico pregnante e interessante che esplora l’interiorità del protagonista e il suo rapporto con i personaggi “positivi”. La sua redenzione grazie al compagno di carcere, un assassino pentito, gravita intorno a nodi filosofici e sogni da inseguire. Purtroppo però sono più memorabili gli scontri da gangster con i nemici dentro il carcere, tra cui troviamo Taboo dei Black Eyed Peas, che trova nella recitazione una nuova (migliore) carriera. Il lato sentimentale viene anch’esso surclassato dai crimini commessi con la sua gang in cui la sensualità volgare e provocante dell’unica componente femmina resta più impressa della vera relazione con Taissa Farmiga. Riuscirà l’attrice a scrollarsi di dosso l’immagine della fidanzata perfetta e innamorata, di solito contrapposta a figure di femme fatale? Questa è una curiosità che solo il tempo può risolvere. Nel complesso Jamesy Boy è un film concepito bene, anche se non realizzato fino in fondo. Rispetta tutte le aspettative di un lavoro ambientato tra crimini e carcere, ma cerca di andare oltre. Non ci riesce, questo è vero, ma è almeno apprezzabile lo sforzo di far presente che esiste anche un livello ulteriore anche in un genere cinematografico che solitamente lo tralascia totalmente. È anche apprezzabile il fatto che il regista Trevor White preferisca proporre incontri e discussioni intorno ad un tavolo, piuttosto che puntare tutto su armi e forme femminili. In generale, insomma, Jamesy Boy è un film che ci prova e anche se non riesce in pieno, non costa niente dargli una possibilità.
Jamesy Boy [Id., USA 2014] REGIA Trevor White.
CAST Mary-Louise Parker, Ving Rhames, Spencer Lofranco, Taissa Farmiga, James Woods.
SCENEGGIATURA Trevor White, Lane Shedgett. FOTOGRAFIA Robert Lam. MUSICHE Jermaine Stegall.
Drammatico, 109 minuti.