Lost in Cambogia
Cosa fareste se vi si fosse offerta, gratuitamente per lo più, un’avventura in Cambogia? Beh, ci strafaremmo di eroina naturalmente. O almeno, questa è stata l’opzione prediletta dai quattro protagonisti del film Wish You Were Here.
Anche se la suddetta sinossi detiene tutte le caratteristiche di un’esilarante commedia, si tratta di un dramma a trecentosessanta gradi. Jeremy, fidanzato della giovane Steph, le offre un vacanza-sballo nel sud-est asiatico, alla quale la donna infiltra anche sua sorella Alice e marito Dave. I quattro abbandonano temporaneamente responsabilità e prole e si danno alla tipica vita da turista (idiot)americano. Durante l’ultima e decisamente alcolica festa, il tenebroso Jeremy ha la geniale di idea di concludere il trip con un po’ di polvere bianca (ah, vi avevamo detto che Alice, già madre di due figli, è pure incinta?), ignorando il fatto che quello rappresenterà l’inizio della fine. Perché a casa in Australia torneranno tutti meno che lui. Cos’è successo in quell’ultima maledetta sera? Il cineasta, attore e fondatore della casa di produzione cinematografica Blue Tongue Films, l’australiano Kieran Darcy-Smith – già iper famoso in patria – si è fatto conoscere al resto del mondo verso la fine degli anni Novanta con una serie di cortometraggi di impronta thriller-horror. Sempre sullo stesso genere presenta poi nel 2005 il mediocre The Cave – Il nascondiglio del diavolo e successivamente una serie di prodotti della propria casa di distribuzione. Certo, con Wish You Were Here Darcy-Smith fa un passo in più. Sia tematicamente, mantenendo il modello “Lost in somewhere” ma lavorando maggiormente sul versante giallo rispetto a quello orrorofico; sia stilisticamente, calcando sulla suspense e sull’alternanza tra flashback e realtà filtrata attraverso la mente del protagonista assoluto della pellicola, Dave. Una fatica che elargisce al regista varie nomination e due premi agli AACTA Awards, per sceneggiatura (del cineasta e dell’interprete Alice/Alice Flannery) e per miglior attore non protagonista (il “missing” Jeremy/Antony Starr, anche se compare in poche e non così indimenticabili sequenze). La pellicola si presenta quindi come un thriller d’effetto e linguisticamente elevato, tuttavia narrativamente un po’ insipido. Forse perché la risoluzione della storia era più o meno prevedibile, ma soprattutto perché la tanto agognata verità conferma semplicemente l’idiozia di un comportamento umano, piuttosto che il terrore per il diverso o per l’ignoto.
Wish You Were Here [id., Australia 2012] REGIA Kieran Darcy-Smith.
CAST Felicity Price, Joel Edgerton, Alice Flannery, Antony Starr, Teresa Palmer, Nicholas Cassim.
SCENEGGIATURA Kieran Darcy-Smith, Felicity Price. FOTOGRAFIA Jules O’Loughlin. MUSICHE Rosie Chase.
Drammatico, durata 89 minuti.