Professioni dietro le quinte
Il mondo di Ron Woodroof sembra crollare su se stesso quando scopre di aver contratto l’AIDS. Negli anni ’80, epoca in cui è ambientato Dallas Buyers Club, l’HIV e l’AIDS erano ancora una rigida prerogativa di “checche e tossici”: è evidente come uno stallone sregolato e virile come Ron non possa accettare questa realtà.
Il personaggio di Matthew McConaughey è infatti un professionista del rodeo, discendente diretto dei più puri cowboy americani, tutti alcol e sesso. Così, insieme ai suoi inseparabili amici, si dedica ad una vita dissoluta per finire, una volta contratto il virus, solo ed emarginato. Inizia quindi la sua lotta contro le istituzioni che, negandogli cure alternative, lo vorrebbero morto nel giro di un mese, e il concomitante sodalizio (d’affari e d’amicizia) con Rayon. Nella sceneggiatura si possono sfogliare molti livelli di lettura: le condizioni dei malati nel Texas degli anni ’80, il problema etico delle cure mediche sperimentali, la storia di un’amicizia tra uomini e tra persone appartenenti a universi differenti, il lato più introspettivo dell’abbandono e ancora molto altro. È dunque chiaro come, di fronte a cotanto carico, Vallée abbia dovuto scegliere (talvolta in maniera discutibile) un immaginario il più possibile trasversale, finendo insomma per approfondire certe visioni a discapito di altre. Impeccabili sono le performance dei protagonisti, che avrebbero forse goduto di più se si fosse sviluppata una narrazione più intima, ma che comunque riescono a farne sentire la mancanza, riuscendo cioè a suggerire un universo di “non detto”. Spesso rinchiusi in inquadrature troppo strette, si fanno portavoce di un desiderio di evasione dalla triste realtà in cui sono incappati. Gli attori sono tra le scelte migliori del film, ma si esprimono al meglio grazie alla loro fisicità, enfatizzata da un team di truccatori e costumisti a dir poco eccellenti. La combinazione di abiti e volti scolpiti rende più di ogni altro aspetto il racconto credibile, mettendo in luce un lavoro che spesso si nota solo nel caso di ambientazioni d’epoca. Per non cadere in effetti caricaturistici o ridicoli, ma definiti al punto giusto, il film si meriterebbe per lo meno uno degli Oscar per cui è stato candidato.
Dallas Buyers Club [Id., USA 2013] REGIA Jean-Marc Vallée.
CAST Matthew McConaughey, Jared Leto, Jennifer Garner.
SCENEGGIATURA Craig Borten, Melisa Wallack. FOTOGRAFIA Yves Bélanger. MUSICHE Danny Elfman.
Drammatico, 117 minuti.