SPECIALE CINEMA DELLA CRISI
E continueremo a volare
I fondamenti del racconto dicono che alla base di tutto c’è il viaggio, spostamento non tanto fisico dell’eroe ma di maturazione dello stesso in un percorso di crescita personale, che diviene successivamente l’abc dell’architrave narrativa anche nell’industria cinematografica.
Tutt’oggi in uso, questa formula che vede al centro il percorso del protagonista tra salite, cadute e di nuovo risalite, è il veicolo principale per la gratificazione spettatoriale soprattutto all’interno di quelle pellicole indie di sistema che giocano tutto sul ruolo del protagonista. Ma se il viaggio è da sempre stato una costante nella vita dell’eroe? Questo, in Tra le nuvole, non potrà essere la condizione che lo porterà al cambiamento, dato che è al tempo stesso l’elemento necessario da superare nel processo di maturazione. Una vita passata sempre in volo per lavoro ha portato Ryan a non formare legami: a lui un’esistenza solitaria non pesa, è al contrario un guru nel trasferire agli altri questa condizione in un vantaggio di vita, e per questo la frattura del quotidiano non può essere direttamente connessa al viaggio. In questo senso l’arrivo della giovane Natalie, unitasi all’ultimo viaggio di Ryan prima di rendere effettivo il sistema per licenziare a distanza ideato dalla ragazza, è una minaccia che interromperebbe quel viaggio infinito di cui è sempre stato il protagonista, e frattura da una condizione di normalità. Le funzioni di movimento sono invertite come lo è la percezione ai problemi dei personaggi, la comprensione dei protagonisti alle difficoltà delle persone che licenziano infatti è inibita, il loro compito è quello di convincerli che sia solo una caduta che precede una risalita – proprio come il percorso dell’eroe – mentre in realtà la loro funzione è quella di farli cedere. La percezione allo spettatore invece viene sottolineata dal fatto che la fissità dei campi e controcampi mostrano il baratro in cui queste persone vengono gettate, ed é proprio in questo doppio binario che Tra le nuvole si muove con disinvoltura, in un piano sociale che ha sempre un risvolto amaro e irreversibile di percorso non del singolo ma comunitario, e su un piano personale nel cogliere un senso di stabilità nei rapporti, meno amaro ma lo stesso inconcludente. Perché se è vero che Ryan comprende la propria solitudine e Natalie la scorrettezza del suo metodo di spersonalizzazione dell’impiego, i due cambiano talmente tanto da non essere in grado di sovvertire la loro condizione. Se il viaggio era già partito continuerà anche dopo la fine, sancendo la reversibilità del percorso personale ma non ancora quello di una crisi globale.
Tra le nuvole [Up in the Air, USA 2009] REGIA Jason Reitman.
CAST George Clooney, Vera Farmiga, Anna Kendrick, Jason Bateman.
SCENEGGIATURA Jason Reitman, Sheldon Turner. FOTOGRAFIA Eric Steelberg. MUSICHE Rolfe Kent.
Commedia/Drammatico, durata 109 minuti.