SPECIALE FILM DI NATALE
Accadde una notte, a Natale…
Accade un giorno che la vita si trasformi in un incubo. Che tutto precipiti inesorabilmente, e la disperazione prenda il sopravvento. Desideroso di avventure e di viaggi, tutta una serie di circostanze – la prematura morte paterna, il matrimonio del fratello minore – spingono l’onesto George Bailey (James Stewart) a restare nella piccola cittadina di Bedford Falls, dove è nato e cresciuto, e dalla quale ha sempre sognato di partire alla volta del mondo.
Giorno dopo giorno, egli ridimensiona i suoi sogni, e responsabilmente manda avanti l’attività del padre, una piccola cooperativa di risparmio che aiuta tanti concittadini a vivere dignitosamente in alloggi nuovi e decorosi, e ad opporsi alle prepotenze del crudele Mr. Potter (Lionel Barrymore). Accade poi che George sposi Mary (Donna Reed) e insieme mettano su una bella famiglia numerosa: una vita ordinaria quella di George, e mentre amici e parenti realizzano grandi imprese, a lui non resta che il sogno delle sue ambizioni di ragazzo. Ma il sogno non basta più, e di fronte ad un grosso ammanco nelle casse della cooperativa, accade che George si ritrovi, la sera della vigilia di Natale, sull’orlo del baratro, pronto a buttarsi, a farla finita per sempre. Stanco di combattere, nelle agitate profondità di un fiume, George scorge la sua personale tempesta dell’anima, desiderando di esserne inghiottito, dissolto, annullato, “mai nato”. Ed è qui che comincia davvero il film di Capra, perché il resto è stato solo fantasia. Fantasia di un autore che in gran parte ha sofferto le frustrazioni del personaggio di Stewart – anche Capra infatti, laureato nel 1918 in ingegneria chimica, non riesce a far fruttare il suo titolo per le difficili congiunture del momento – che ha conosciuto la povertà, le difficoltà dell’immigrazione e che arriva al cinema dopo un lunga gavetta. Autore che, con lucida preveggenza, immagina l’America del secondo dopoguerra come una squallida Pottersville, immortalandola in un efficacissimo bianco e nero voluto espressamente allo scopo di aprire uno squarcio di realtà nella trama altrimenti fantastica del film: e così accade che l’incubo spalancatosi davanti agli occhi di George ci dica come La vita è meravigliosa sia uno dei film più cupi e controversi di Capra e che, sebbene tra i più trasmessi in assoluto durante il periodo natalizio, sia anche fortemente disapprovato. Tutt’altro che ingenuità e sentimentalismo, La vita è meravigliosa invita a guardare con occhi “lunghi” il film dentro il film, la realtà dentro la favola e, prima di celebrare la vita e il valore di ogni individuo, si afferma come racconto sulla disperazione e sullo sconforto, e sulla fragilità della felicità. Un grande film, da guardare e riguardare, non necessariamente a Natale.
La vita è meravigliosa [It’s a Wonderful Life, USA 1946] REGIA Frank Capra.
CAST James Stewart, Donna Reed, Henry Travers, Lionel Barrymore, Thomas Mitchell.
SCENEGGIATURA Frances Goodrich, Albert Hackett, Frank Capra. FOTOGRAFIA Joseph F. Biroc, Joseph Walker, Victor Milner. MUSICHE Dimitri Tiomkin.
Commedia, durata 129 minuti.